Alla fine si è conclusa definitivamente l'esperienza con la maglia granata. Un'avventura che non ha regalato le soddisfazioni che la piazza si aspettava e che la società pretendeva dopo averlo prelevato esattamente tre anni fa investendo una somma impressionante tra stipendio e cartellino. Si diceva che lo scarso rendimento dipendesse dal ruolo, poi dagli infortuni. In realtà Giulio Maggiore non ha mai fatto la differenza a prescindere dal tecnico che era in panchina. Eppure i vari Nicola, Sousa, Inzaghi, Liverani, Colantuono e Martusciello hanno provato a dargli fiducia, ma a Salerno abbiamo sempre visto un centrocampista scolastico, lento, poco cattivo nei contrasti, mai trascinatore pur avendo indossato in qualche circostanza la fascia di capitano.

Già l'anno scorso chiese espressamente di andare via, lui che fu tra i più beccati in ritiro e che non è riuscito a incidere neppure in cadetteria contro squadre modeste. Siamo a cospetto di un bivio: o è stato sopravvalutato o non è mai riuscito a calarsi nella realtà. Certo, anche a Bari non ha fatto sfracelli. Qualche gol in avvio, ma anche qualche 5 in pagella come accaduto proprio nella gara contro la Salernitana al San Nicola, col settore ospiti popolato da 4000 spettatori che lo fischiò in continuazione.

Quest'estate è stato un corpo estraneo alla squadra, in tanti hanno scritto di tutto sul web criticandolo per un atteggiamento ritenuto poco pugnace - per usare un eufemismo - nelle amichevoli estive. Eppure, proprio tre anni fa, all'Arechi venivano a visionarlo anche tecnici della Nazionale, convinti potesse essere un elemento in grado di esplodere definitivamente in una piazza come quella di Salerno. Verrà ricordato per il gol contro la Juventus, per le reti inutili contro Cagliari, Verona e Sassuolo, ma soprattutto per una media voto ampiamente insufficiente.

Per quasi tre anni Salerno ha visto la peggior versione di un centrocampista che ha fornito un apporto minimo alla causa e che ora dovrà far capire a Bari se sia pronto a tornare protagonista o se ormai la parabola discendente è senza fine. Un addio nell'anonimato e senza rimpianti.
 

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 02 settembre 2025 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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