Chiamatelo “patto”. O forse semplicemente confronto. Occhi negli occhi, tra quattro mura d’uno spogliatoio che non ha orecchie, il “gruppo squadra” (com’è stato ribattezzato in punta di Protocollo al tempo dal Covid) era dentro, e tutto il mondo fuori (a dirla un po’ con Vasco). Così, nella marcia d’avvicinamento a Salernitana-Pescara, Fabrizio Castori ha stretto a sé i suoi calciatori, i ragazzi, gli uomini con i quali aveva conquistato la vetta della serie B, gli stessi che adesso devono spingere per venir fuori da una crisi non banale. Tre sconfitte consecutive, dieci gol subiti, l’autostima sbriciolatasi come un pacchetto di crackers calpestato da un gigante e la percezione che alle quattro del pomeriggio di domani, all’Arechi, ci si giochi qualcosa più di tre punti che servirebbero ad alimentare una classifica ancora eccellente, ma pericolosamente in declino.

Sezione: News / Data: Ven 22 gennaio 2021 alle 09:00 / Fonte: La Città
Autore: TS Redazione
vedi letture
Print