La storia della Salernitana è ricca di calciatori che, dopo aver fallito con la maglia granata, hanno saputo riscattarsi altrove. Dalle lacrime di Zenga alle papere di Strakosha passando per i vari Marchese, Sciaudone, Terracciano e gli "ultimi" Jallow e Giannetti, gente che ha fatto bene dappertutto ma che sembra abbia dimenticato come si giochi a calcio una volta varcata la soglia dell'Arechi. Non può essere certo un caso, del resto Salerno è notoriamente una piazza trascinante, determinante, ma in cui le pressioni contano e rischiano di condizionare. Il caso emblematico è quello di Ciccio Caputo, oggi tra i bomber principali della serie A capace di conquistare la Nazionale con merito e a suon di gol. "Qua non si poteva nemmeno spogliare" scrive qualcuno su facebook usando un gergo proverbiale, ricordiamo ancora uno stadio ostile nei suoi confronti dalla prima all'ultima giornata con tanto di strappo sancito nella sfida interna contro l'Empoli, quando zittì la curva- sbagliando - contestando i...contestatori. Certo, quella bruttissima Salernitana retrocesse praticamente a dicembre e lui arrivò qui che era appena un ragazzino, ma Caputo ha segnato praticamente ovunque e in tutte le categorie rappresentando un top player per la B e un giocatore valido anche in massima serie. Con annesso rimpianto per la Bersagliera...

Sezione: News / Data: Ven 16 ottobre 2020 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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