Se le avversarie della Salernitana nella corsa salvezza procedono a piccoli passi e sicuramente non corrono, i granata sono addirittura fermi, con le giornate che inesorabili trascorrono inseguendo una svolta che davvero non può più tardare ad arrivare. Il Sassuolo, orfano di Berardi per infortunio e con un Lauriente irriconoscibile rispetto alla scorsa stagione, si affida a Pinamonti e all'emergente Thorsvedt, denunciando però un regresso sul piano del gioco e una mentalità che pare poco adatta alle calde battaglie che l'attendono in coda alla graduatoria. Gli emiliani dovranno venire all'Arechi e, nonostante i sette punti di vantaggio sugli uomini di Liverani, non possono dormire sonni beati, memori della batosta dello scorso campionato. L'Udinese dopo il cambio di panchina da Sottil a Cioffi ha trovato una discreta continuità seppure infarcita di pareggi, in nome di una politica dei piccoli passi che, pur nell'era dei tre punti a vittoria, vale al momento l'essere fuori dalla zona retrocessione. I friulani, tuttavia, hanno realizzato un autentico colpaccio superando allo Stadium una Juventus in caduta libera ma non possono ritenersi fuori pericolo e permettersi rallentamenti né tantomeno passi falsi. I bianconeri si stanno aggrappando ai calciatori di maggior talento come Samardzic e soprattutto Thauvin, tornato ai livelli dell'Olimpique Marsiglia, ma devono la risalita ad un ritrovato collettivo che, sebbene calato in qualità generale, sa soffrire e lottare su ogni pallone, non accusando timori reverenziali contro le big della serie A.
L'Udinese affronterà la Salernitana in casa e lo scontro diretto potrebbe indirizzare la bilancia da una parte e dall'altra, dopo il pari dell'Arechi all'andata. Due anni fa il colpaccio in extremis targato Verdi fu un tassello decisivo nella conquista della permanenza in massima serie per il cavalluccio marino allora allenato da Nicola. Il Verona della diaspora dei migliori elementi in rosa sta tenendo botta con grande dedizione alla causa gialloblù dei superstiti del mercato invernale, con un gruppo povero di qualità ma compatto attorno al mister Baroni. L'Hellas potrebbe alla lunga pagare lo sforzo ed essere penalizzata dal suo attacco leggerino, nonché dalla scarsità delle alternative affidabili in panchina. I veneti sbarcheranno a Salerno alla penultima giornata per una gara che ci si augura possa dire ancora qualcosa in modo da poter scatenare la bolgia infernale dello stadio Arechi. Il Cagliari del totem Ranieri sta inanellando sconfitte e molte reti al passivo, dando la sensazione di non possedere un organico all'altezza della categoria e soprattutto di avere qualche punto in più grazie alla sua guida tecnica. In Sardegna girano, tuttavia, voci di esonero per sir Claudio e la circostanza, ferma restando l'imprevedibilità del mondo pallonaro, sembrerebbe poter più indebolire che rinforzare la squadra isolana. La Salernitana sarà di scena a Cagliari per un match che si preannuncia già caldissimo, visto l'ardore che il Casteddu tira fuori in casa.
L'Empoli pareva una compagine da annoverare tra le più papabili alla retrocessione, ma l'ennesimo grande impatto di mister Nicola e gli otto punti in quattro gare parrebbero tirarla quasi fuori dall'agone. I toscani hanno rinforzato l'attacco con Cerri e Niang, hanno in Cambiaghi il leader di un gruppo che sta bene di testa e di gambe, ma hanno perso a suon di milioni il talento Baldanzi, passato alla Roma. La sensazione sarebbe oggi, tuttavia, quella di puntare squadre che hanno più punti dell'Empoli, ma che stanno palesando difficoltà notevoli nel girone di ritorno, come il Frosinone, difesa gruviera ma sempre pericoloso al Benito Stirpe, e il Lecce, in calo ma con la possibilità di permettersi il lusso di qualche calcolo. La Salernitana è molto distante da queste ultime due compagini, le quali tuttavia dovranno essere ancora affrontate e non parrebbero certo superiori per organico ed esperienza al club di Iervolino.
Su chi fare la corsa? La risposta è stavolta la più scontata possibile: bisogna farla su se stessi trovando finalmente un vero spirito di gruppo e una buona continuità di risultati. Dopo la sfida proibitiva ma sempre da giocare di San Siro contro l'Inter capolista, per la Bersagliera arriveranno sei sfide toste ma sulla carta abbordabili, a patto di svoltare trovando gioco e garra, ma soprattutto iniziando a fare punti e preoccuparsi solo di se stessi e delle proprie prestazioni. Le migliori rimonte del passato non hanno mai potuto prescindere da due circostanze concatenati quali la continuità di risultati del cacciatore unita alla crisi e agli affanni della lepre. Tornando a Nicola, nel 2017 si salvò miracolosamente con il Crotone, grazie ad un finale degno di un club di vertice ma anche grazie al suicidio dell'Empoli, che retrocesse al posto dei calabresi causa 4 sconfitte nelle ultime cinque partite. Nel 2022 la Salernitana recupero' terreno grazie a due gare in più ma soprattutto per via della involuzione del Cagliari di Mazzarri che si suicidò a Venezia. Chi sarà la lepre in affanno quest'anno? Diciamo che purtroppo ne servirebbe più di una arrancante nel finale di stagione, ma ciò che conta di più è ritrovare il cacciatore, ovvero la Bersagliera capace di rimonte ai limiti dell'impossibile.
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