Quattro punti in due trasferte, ma il ritorno a casa della Salernitana è segnato anche da un pizzico di rimpianto. Certo il bottino del mini-ciclo lontano dall’Arechi è tutt’altro che da buttare per la formazione di Fabrizio Castori, che finalmente è riuscita a risollevare il proprio rendimento esterno. Un ruolino che, dopo un’ottima partenza, era calato vistosamente prima del giro di boa: resta comunque il rammarico per non aver centrato l’intera posta anche al “Mapei Stadium”, a cospetto di un avversario che ha pensato principalmente a difendere lo 0-0, e che ha dimostrato di subire le avanzate dei granata del sud, arrivate però probabilmente troppo tardi per meritare il secondo successo esterno di fila contro la Reggiana dopo quello di sabato scorso ad Ascoli. Già, perché la Salernitana, pure nel primo tempo ha sembrato accettare l’andamento di una gara che scorreva sui binari dell’equilibrio, ma soprattutto dei minimi rischi concessi da ambo le parti, provando ad alzare baricentro, ritmo e intensità solo nell’ultimo terzo di gioco. In terra emiliana, però, è mancato il guizzo decisivo, nonostante gli ingressi positivi di Sofian Kiyine e Milan Djuric e quelli forse troppo tardivi di Emmanuele Cicerelli e Tomasz Kupisz, con i primi che hanno portato maggiore qualità (il primo) e peso in area di rigore (il secondo), rendendosi peraltro protagonisti dei tentativi più pericolosi dalle parti di Venturi (un tiro a giro da fuori per il marocchino, una zuccata salvata sulla linea da un avversario il bosniaco), pur senza riuscire a piazzare la stoccata decisiva, che sarebbe valso alla formazione granata un doppio blitz che manca da sette anni.

Proprio a 7, nel frattempo, è arrivata la striscia di partite consecutive senza sconfitte della squadra allenata dal tecnico marchigiano, la migliore dall’inizio del campionato: serie positiva che è arrivata dopo il momento più duro della gestione Castori, quello a cavallo tra la fine del 2020 e l’inizio dell’anno nuovo, caratterizzato dal tris di sconfitte consecutive contro Monza, Pordenone ed Empoli, ciclo terribile chiuso con dieci gol subiti e nemmeno uno realizzato. Al “Mapei Stadium” gli indizi migliori, invece, sono arrivati ancora una volta dall’ottima prestazione collettiva del reparto difensivo, uscito imbattuto pure contro la Reggiana dopo il blitz di sabato scorso al “Del Duca”, grazie anche al rendimento estremamente positivo offerto da Marius Adamonis, che ha nuovamente sostituito nel migliore dei modi l’infortunato Vid Belec, ma anche da Frédéric Veseli, bravo a rimpiazzare un altro assente importante come Valerio Mantovani, e forse alla sua migliore uscita in granata dopo alcune incertezze mostrate quando il difensore albanese ex Empoli è stato chiamato in causa. A loro si sono aggiunti i "soliti" Ramzi Aya e Norbert Gyomber, che pure si sono confermati su livelli elevati, respingendo con grinta e cattiveria agonistica i tentativi della squadra allenata da Massimiliano Alvini, che contro la Salernitana ha dovuto fare i conti con l’emergenza di uomini in attacco, ma era comunque reduce da tre vittorie nelle ultime quattro partite. Insomma, resta la consapevolezza di aver raccolto un bottino niente male nelle due gare lontano dall’Arechi, e di aver allungato l’imbattibilità in campionato: certo resta anche il rimpianto per non aver sfruttato un’occasione ghiottissima per avvicinare ulteriormente la vetta, occupata da un Empoli che nelle ultime 5 giornate ha raccolto “solo” 5 punti, frutto di altrettanti pareggi.

Sezione: News / Data: Lun 01 marzo 2021 alle 11:00 / Fonte: La Città
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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