Esattamente un mese fa, a quest'ora, oltre 10mila persone erano in strada per festeggiare il ritorno della Salernitana in serie A dopo 23 anni. Una giornata che era stata praticamente perfetta, ma che si chiuse con le lacrime amare per la scomparsa del giovane Loris Del Campo che indusse tutti, d'obbligo, a riporre nel cassetto sciarpe e bandiere in segno di lutto e di rispetto. Nei giorni successivi, piano piano, Salerno ebbe comunque modo di mostrare la propria felicità. 2000 persone all'esterno dello stadio per la festa all'Arechi, 400 al Mary Rosy per applaudire la squadra, un migliaio per aderire alla manifestazione del Centro Storico, senza dimenticare le belle celebrazioni in giro per la provincia e la capacità dei ragazzi della curva di colorare Salerno di granata offrendo uno spettacolo straordinario alla cittadinanza. Peccato che negli occhi della gente ci sia sempre stata paura, in virtù della nota vicenda sulla multiproprietà che tiene tutti col fiato sospeso e che, si spera, sarà risolta in tempo utile senza strascichi giudiziari di cui Salerno ha piene le scatole. Di entusiasmo ce n'è stato tanto, ma siamo certi che avrebbero gioito in migliaia in più se avessero avuto la certezza di partecipare al campionato. Come abbiamo rimarcato nel nostro editoriale è assolutamente obbligatorio che Lotito garantisca la partecipazione al torneo di A, viceversa il calcio potrebbe davvero finire e sarebbe un dramma sportivo quasi senza precedenti per una tifoseria calorosa e appassionata come quella granata. Ma la clessidra non si ferma, il tempo stringe e i silenzi non aiutano. E' passato un mese, sembra una vita. E oggi il pubblico antepone la preoccupazione alla voglia di festeggiare ancora. A chi giova?

Sezione: News / Data: Gio 10 giugno 2021 alle 18:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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