C'era una volta un calciatore che faceva cantare l'Arechi. Con 16 gol nella sua prima stagione in Serie A, Boulaye Dia era diventato l'eroe della Salernitana, l'anima pulsante della squadra che lottava per la salvezza, il faro di speranza per una piazza che non vedeva l'ora di avere un eroe tutto suo. Come dimenticare il fantastico tunnel inflitto a Osimhen e lo splendido gol realizzato in un S.Paolo ammutolito per aver dovuto rimandare i festeggiamenti per lo scudetto? I tifosi granata avevano perfino creato un coro per lui - scandendo il suo nome al rientro da Napoli come il novello Messia del calcio salernitano.

I Mal di Pancia

Nonostante queste incoraggianti premesse, la stagione 2023-2024 si trasforma rapidamente in un incubo per la Salernitana. Dia colleziona solo 17 presenze in campionato con 4 gol, numeri che raccontano di un rendimento in netto calo rispetto all'annata precedente. Ma non è solo una questione di statistiche: l'attaccante senegalese inizia a mostrare ripetuti segnali di insofferenza, il giocatore si rende protagonista di comportamenti che spingono la società granata a presentare ricorso al Collegio Arbitrale per chiedere sanzioni.

I tifosi che un tempo lo osannavano si ritrovano traditi da colui che consideravano il salvatore della patria. La Salernitana, in piena lotta per non retrocedere, si ritrova con il suo acquisto più costoso che ha la testa altrove. Il finale è amaro: retrocessione in Serie B e la necessità di liberarsi di un ingaggio troppo pesante per la categoria cadetta.

"Finalmente in una Grande Squadra"

Il 16 agosto 2024 viene ufficialmente ingaggiato dalla Lazio, e qui arriva il momento delle dichiarazioni che sanno di pugnalata al cuore per i tifosi salernitani. Dia non nasconde la sua soddisfazione per essere approdato in una "grande squadra", lasciando intendere che la Salernitana fosse stata solo una tappa di passaggio. "Finalmente potrò giocare le coppe europee", dichiara l'attaccante, con la sicurezza di chi si sente già arrivato ai vertici del calcio italiano.

Le parole risuonano amare nelle orecchie di chi lo aveva idolatrato, di chi aveva sperato che potesse essere il simbolo di una rinascita granata. Ma evidentemente, per Dia, Salerno era stata solo una vetrina per mostrare le proprie qualità in vista di palcoscenici più prestigiosi.

La realtà dei Numeri

Veniamo ai fatti. Stagione 2024-2025 alla Lazio: 9 gol in 35 presenze per un totale di 2192 minuti. Non male, direte voi. Ma andiamo nel dettaglio: titolare in 27 partite su 38 giornate di campionato, subentrato 8 volte. La concorrenza con Castellanos per il ruolo di prima punta si è rivelata più aspra del previsto, e il senegalese si è spesso ritrovato a partire dalla panchina o a essere sostituito prima del 90°. Insomma, non proprio il leader tecnico che si aspettava di essere. E soprattutto, quelle famose coppe europee? Evaporate come un miraggio nel deserto.

Chi troppo vuole nulla stringe

Dia sognava la vetrina della Champions, ma si ritrova con una Lazio che nella prossima stagione guarderà le coppe in televisione come tutti noi. Può sognare la Premier League quanto vuole, ma la realtà è che il suo rendimento nella Capitale non giustifica certo l'interesse di club inglesi di primo piano.

La verità è che se fosse rimasto alla Salernitana, ignorando i consigli del suo procuratore e i richiami delle "grandi squadre", probabilmente avrebbe continuato a segnare con regolarità, mantenendo quella brillante media realizzativa che lo aveva reso così appetibile. La Salernitana si sarebbe salvata, costruendo un progetto serio attorno al suo talento, e chissà, forse davvero meritandosi un salto in una squadra europea di prestigio.
E invece... si ritrova a Roma, a fare la comparsa in una Lazio che non brilla e che lo ha relegato spesso al ruolo di seconda scelta.
Un principe diventato cortigiano, un idolo trasformatosi in comprimario. Perché nel calcio, come nella vita, chi troppo vuole spesso nulla stringe. E Boulaye Dia questo lo ha imparato a sue spese.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 31 maggio 2025 alle 12:00
Autore: Giovanni Santaniello
vedi letture
Print