Nel corso dell'intervista concessa al Corriere dello Sport, il patron della Salernitana Danilo Iervolino ha parlato anche del passato e del futuro.

Che voto dà a Faggiano fin qui?
"Alto, direi otto. Potrei darglielo ancora più alto, ma voglio aspettare la fine del campionato. Ha avuto un grande impatto. Quando ci siamo incontrati mi ha detto esattamente quello che sarebbe successo. Ed è accaduto proprio questo".

Cosa si aspetta da questo campionato?
"Sarà un torneo difficile. Sicuramente saremo una squadra di vertice, ma Benevento, Catania e Crotone sono forti. Sono le squadre con cui, credo, lotteremo al fotofinish".

Cosa s’impara dopo due anni neri dal punto di vista sportivo e non solo?
"Tante cose. L’anno scorso togliere tanti giocatori dandoli in prestito è stato un grande errore perché poi sono tornati. Inoltre, ci sono mancati i gol degli attaccanti sia nella prima che nella seconda parte della stagione. Al di là di polemiche che potremmo fare su tante altre cose, ora dobbiamo guardare avanti. Forse per questioni ancestrali doveva andare così. Per questo bisogna essere prudenti nella comunicazione e nel dare giudizi. Il calcio non è una regola matematica. Ci sono tante variabili, bisogna creare gruppo, prendere giocatori giusti e motivarli. Oggi posso dire che abbiamo un allenatore concreto, motivatissimo e che conosce bene la categoria. Ed un direttore espertissimo. La tifoseria ha dimostrato affetto e grande maturità anche con l’evidenza degli abbonamenti. Siamo molto contenti, anche questo ci dà grande responsabilità, che affrontiamo con enorme piacere".

Pagano Ad, CdA rinnovato. Qual è la nuova strada che lei ha tracciato?
"Il grande errore fatto in B è stato leccarci le ferite, piagnucolare e recriminare. Partiamo dalla C, è vero, ma questo errore non lo abbiamo più commesso. Inoltre, uno degli errori che non faremo più è prendere grandi nomi che vengono a fare gli allenamenti e la villeggiatura a Salerno".

Cosa vuol dire ai tifosi?
"Innanzitutto grazie. Penso che ci sia stata, ribadisco, grande maturità e vicinanza alla squadra, con un approccio giusto, equilibrato e paziente ed anche con critiche costruttive. Negli ultimi 5 anni ho sempre detto che questa è una piazza straordinaria. Ora lo è ancora di più nella mia considerazione perchè è nelle situazioni difficili che bisogna stare vicini alla squadra del cuore".

Se tornasse indietro, cosa non rifarebbe?
"Tante cose. Pensando all’anno della retrocessione in B, manterrei Pippo Inzaghi. L’anno scorso, poi, avevo chiesto tre rinforzi e un grande attaccante. Mi fu detto che servivano, invece, 8 giocatori. Se tornassi indietro, mi imporrei di più. Nella prima riunione con Valentini e Milan diedi questo suggerimento, poi ci convinsero del contrario. È stato il secondo grande errore".

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 05 settembre 2025 alle 19:30 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Lorenzo Portanova
vedi letture
Print