In queste ore in tanti si stanno sbizzarrendo nell'attribuire un voto al calciomercato della Salernitana. La nostra redazione, in un articolo a firma del direttore Luca Esposito, ha attribuito un 7,5 pieno al direttore sportivo e, dunque, anche alla società, capace in un colpo solo di piazzare altrove tutti i calciatori in esubero e di mettere a disposizione dell'allenatore un organico di tutto rispetto per la categoria e con giocatori che, probabilmente, sei mesi fa avrebbero fatto meglio dei vari Guasone, Cerri, Raimondo, Girelli e Caligara che ci propinò il ds Valentini. A mio avviso, però, quando si dà una valutazione complessiva dell'operato del club bisogna fare una distinzione. Lo spieghiamo nel paragrafo successivo.

SE SI VALUTA IN BASE ALL'ORGANICO E ALLE CESSIONI IL VOTO E' 7,5

Ragionando a mente fredda possiamo dire che, se fossero state altre squadra a prendere De Boer, Inglese, Capomaggio, Ferrari, Ferraris, Coppolaro, Golemic, Frascatore e Donnarumma oggi staremmo parlando di corazzata. Il direttore sportivo, nel giro di due mesi e con i tanti paletti imposti dalla proprietà (leggasi budget irrisorio, con le entrate legate alle uscite al netto delle smentite di rito), ha formato un parco giocatori di proprietà, ha preso a titolo definitivo giovani come Quirini che possono rappresentare il presente e il futuro della Salernitana, ha formato un reparto offensivo con un potenziale complessivo di 45-50 gol e ha collocato altrove (o convinto a rescindere) i vari Sepe, Lovato, Maggiore, Tongya, Ghiglione e Legowski che, per tanti motivi, non rientravano più nei piani ed erano invisi alla piazza.

Le due retrocessioni consecutive rappresentano una ferita ancora aperta e nessun calciatore ha saputo onorare la maglia granata nè ripagare lo smisurato amore dei tifosi. Ragion per cui, tra giocatori arrivati, giovani di prospettiva, gente che ha già vinto la C, partenze e monte ingaggi più che dimezzato, l'operato di Faggiano è positivo. E vogliamo essere fiduciosi anche sulla scelta di affidare la panchina a un allenatore come Raffaele che è professionista serio e ha idee chiare. Da qui il 7,5

SE SI VALUTA IN BASE ALL'OBBLIGO MORALE DELLA SOCIETA' IL VOTO E' 4

Iervolino è stato l'artefice principale del doppio salto all'indietro. Promesse non mantenute, il rapporto interrotto con la piazza e con la stampa locale, tutto l'elenco che facciamo da sempre e che speriamo porti presto il patron a uscire allo scoperto per spiegare una volta per tutte cosa sia successo dopo il secondo, straordinario campionato di A. Ha pensato che il calcio fosse più semplice del previsto? Del resto dopo pochi mesi si è salvato pur con uno 0-4, è stato acclamato da 32mila spettatori, ha goduto dal vivo di scenografie pazzesche e ha guadagnato una pioggia di milioni con la cessione di Ederson. 

Considerando che nel 2024, a -2 dalla salvezza, prevalse la linea del risparmio e ci fu il contentino Sabatini in pasto alla tifoseria (con un mercato disastroso dell'ex ds) e che nel 2025 ha affidato la rinascita a Valentini che ha dato indirettamente la mazzata finale, stavolta riteniamo che fosse un obbligo morale mettere a disposizione di Faggiano un budget elevatissimo, senza il diktat di cedere prima di acquistare e con l'allestimento di una corazzata potenzialmente in grado di stracciare il campionato. Poi certo nessuno dà garanzia di vittoria, ma se spendi milioni e prendi i più forti nessuno ti dirà nulla se fallisci l'obiettivo sportivo. E certo non è il progetto tecnico che deve risentire degli errori gestionali e finanziari fatti in passato, complici anche gli orrori di alcuni dirigenti che sono stati incomprensibilmente osannati a Salerno. 

Non per fare i soliti paragoni che fanno storcere il naso ai finti tifosi dei social, ma Lotito e Fabiani vinsero in D con Giubilato, Montervino, Mounardo, Caputo, Gustavo, De Cesare e Chiavaro, portando in C2 Guazzo, Ginestra, Mancini e Molinari e stracciando la C1 con Gabionetta, Calil, Negro, Colombo, Gori, Lanzaro, Pestrin, Moro, Nalini e altri giocatori che fecero la differenza. Ecco, a questa rosa manca il "Di Napoli di turno", quel calciatore che vince le partite da solo e che può entusiasmare una piazza che è profondamente ferita al netto del dato in controtendenza sugli abbonamenti venduti. Chi garantisce quasi 5000 sottoscrizioni non può vedere Liguori un mese in albergo perchè prima bisogna risparmiare sullo stipendio di Njoh o la telenovela Tascone che si è protratta per un mese e mezzo. Se poi aggiungiamo le parole post Sorrento di Pagano e - in parte - Milan, allora ci chiediamo: avranno imparato dagli errori?

VICENDA INGLESE

Questa mattina abbiamo avuto la conferma che parte dell'ambiente soffre di memoria corta o vive nella più alta malafede. Qualche giorno fa il direttore di TuttoSalernitana Luca Esposito, da fonte certa, raccontò di una richiesta del Brescia per Inglese aggiungendo (con prove) che l'entourage del giocatore avesse sondato il terreno col Catania per un clamoroso ritorno. Naturalmente le paginette facebook che non capiscono nulla di Football, presunti esperti che non sanno parlare in italiano ma vogliono dilettarsi in GRECO e le veline che spacciano per smentita una frase scritta sotto dettatura si scatenarono, lasciando passare il messaggio si trattasse di una fake news dopo aver copiato le anteprime di mercato per tre mesi. 

Oggi il Brescia conferma in via ufficiale di aver chiesto Inglese e da Catania non hanno mai smentito una notizia che ha fatto il giro dei principali siti nazionali, non di blog di infimo grado che affidano la penna a chi fatica a fare la O col bicchiere. Conferma che la notizia era vera. E, piaccia o no, il giornalista lavora per dare notizie e nessuno è così folle da svegliarsi al mattino e proporre una bufala di tale portata con il masochistico intento di essere oggetto degli attacchi sui social. D'altronde basta azionare la logica: se una società chiede un giocatore che si è accasato da poco è evidente che qualcuno abbia fatto percepire un minimo malumore. Che poi tutto sia rientrato siamo strafelici e vi assicuriamo che siamo i primi ad aver esultato in versione ultras quando ha segnato a Cosenza.

La domanda di fondo è un'altra: perchè i sedicenti operatori della disinformazione non hanno trattato con la stessa enfasi le dichiarazioni arrivate da Brescia? Perchè nessuno ha chiesto spiegazioni a chi si è ritagliato un secondo di vanagloria attaccando i più seguiti? Malafede e memoria corta, appunto. Si parlava di Della Valle, atti notarili e follie del genere, noi parlavamo di trust ma eravamo vedove dei romani. Da Sarnano parlavamo di una Salernitana potenzialmente da A e ci minacciavano sui social. Andammo in A, tutti sul carro. Nel 2022 scrivemmo che qualcosa non ci quadrava rispetto al progetto societario e via con gli insulti: oggi siamo in C. La frustrazione di taluni fa capire che non tutta la piazza "merita di più".

Sezione: Editoriale / Data: Gio 04 settembre 2025 alle 00:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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