La Salernitana aggancia i playout all'ultima curva e non era affatto scontato, innanzitutto per i risultati "particolari" arrivati sugli altri campi non solo nell'ultimo turno e poi perchè i Campani si giocavano tutto in trasferta, dove avevano raccolto solo otto punti in tutto il campionato. Il merito va innanzitutto all'allenatore Pasquale Marino, i numeri parlano chiaro: due punti a partita, una media da playoff.

Quattro vittorie e due sconfitte, una arrivata tra l'altro sul campo della terza forza del campionato, dove probabilmente avrebbe meritato anche il pareggio visti i due pali colpiti sull'1-0 per i liguri. Unica gara sbagliata quella con la Sampdoria, giocata male però da entrambe per via della grande tensione e della posta in palio altissima, sconfitta arrivata solo per una disattenzione difensiva collettiva su un calcio d'angolo.

Il campionato della Salernitana è stato negativo ma l'arrivo di Marino ha provato a raddrizzarlo, grazie anche a scelte coraggiose come quelle di rispolverare giocatori finiti inspiegabilmente ai margini come Hrustic, Caligara, Simy e Tello. Il tecnico siciliano era reduce da alcuni esoneri e da alcuni risultati poco felici nelle ultime esperienze in panchina, arrivato tra un po' di scetticismo ha comunque rivitalizzato l'ambiente e la squadra, apparsa bloccata mentalmente e tecnicamente, liberandola da eccessive paure. Manca ovviamente l'ultimo tassello, quello più importante, ma in partite secche come una finale anche un piccolo dettaglio, una singola azione può fare la differenza in un senso o nell'altro. Marino quello che doveva fare l'ha fatto.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 15 maggio 2025 alle 12:00
Autore: Lorenzo Portanova
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