Arrivato dopo la sconfitta contro la Juve Stabia, a seguito dell'esonero di Roberto Breda, il nuovo allenatore Pasquale Marino ha azzerato le gerarchie e ha subito dato la scossa, ottenendo risultati e prestazioni incoraggianti da subito. Nuove motivazioni e più coraggio ad una squadra apparsa bloccata e impaurita dalla posizione in classifica e dalle tante sconfitte stagionali. E poi ha azzerato le gerarchie, rimettendo tutti sullo stesso piano anche se all'inizio era stato più drastico nelle scelte quando aveva ammesso che non poteva contare su giocatori fermi da troppo tempo.

Col passare dei giorni però ha riportato in prima squadra e in campo quasi tutti i giocatori della rosa. Ha iniziato con Tello, ha proseguito con Hrustic e Simy ed ha concluso a Cittadella anche con Caligara, oltre ad aver riportato quantomeno in panchina anche altri giocatori come Gentile e Jaroszynski (in campo quest'ultimo anche nei minuti finali del match con lo Spezia). Nell'ultima decisiva gara con i veneti poi anche scelte forti e coraggiose, mettendo in panchina i big Cerri, Soriano e Verde.

Nel corso della prima conferenza stampa aveva dichiarato ironicamente di aver firmato un triennale, cioè per i mesi di aprile, maggio e giugno. Non ci sono rinnovi automatici, l'unico obiettivo è portare la barca in porto, sarebbe anche una grande rivincita personale dopo alcuni esoneri consecutivi e alcune esperienze poco fortunate.

Comunque vada a finire, Marino ha fatto quello che doveva, ha ridato speranza e ha portato la squadra almeno ai playout, la salvezza diretta di certo è mancata per errori precedenti al suo arrivo. È chiaro che la Salernitana, in caso di salvezza, dovrà per forza considerare anche una sua eventuale riconferma per il prossimo anno, conoscendo già ambiente e giocatori (anche se molti della rosa attuale andranno probabilmente via), al di là di chi sarà il nuovo direttore sportivo. 

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 15 maggio 2025 alle 17:00
Autore: Lorenzo Portanova
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