Nel primato della Salernitana c'è tanto del mister Giuseppe Raffaele. Una rosa costruita ex novo, che di fatto si allena e gioca insieme da tre mesi e mezzo con alcuni calciatori arrivati da poco più di un mese (come Frascatore, Quirini, Tascone e Ferraris) ma che è già diventata squadra grazie al lavoro del tecnico siciliano. La Salernitana ha già l'impronta del suo allenatore, prova a giocare a calcio, un calcio offensivo ma che è anche concreta, che in campo mette grande aggressività e intensità.

I calciatori sanno cosa fare in campo, qualche volta non riescono nell'intento ma le idee sono chiare e questo è merito dell'allenatore. Finora ha indovinato tutte le scelte, anche quelle più impopolari come l'utilizzo di Quirini e Villa come mezzali. Scelte dettate però anche dalla necessità, considerando l'emergenza a centrocampo e i pochi calciatori a disposizione. Cambi spesso decisivi, calciatori che entrano dalla panchina che risolvono le partite o le cambiano volto, tutti sulla corda, tutti si sentono importanti, se giocano cento minuti o soltanto cinque.

Nelle ultime gare ha cambiato spartito tattico, giocando col tridente e i campani hanno vinto due partite su due. A tratti la Salernitana è dominante in campo, poi quando c'è da battagliare indossa l'elmetto e si adegua, riuscendo a portare a casa il successo. Un primato frutto di sette vittorie in nove partite più un pareggio per un totale di 22 punti. Merito delle grandi giocate di Inglese, Villa e Capomaggio, delle parate di Donnarumma, del sacrificio e della corsa di tutti i giocatori in rosa ma soprattutto dell'allenatore Giuseppe Raffaele. 

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 13 ottobre 2025 alle 17:00
Autore: Lorenzo Portanova
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