Intervistato da TuttoSalernitana, l'ex difensore Michele Franco (attuale ds della Triestina) ha ripercorso le fasi salienti della sua avventura in granata: "Vincere un campionato lì è stato un privilegio. In quell'annata il pubblico ci ha letteralmente trascinato, al punto che decidemmo strategicamente di attaccare sotto la curva nel secondo tempo. Grazie a quella spinta ribaltammo gare che sembravano perse. È una piazza che ha un amore incredibile per questa maglia, questo deve essere un punto di forza e motivo di orgoglio per i giocatori".

Sull'attualità: "Il girone C nasconde insidie in ogni gara, il segreto è avere pazienza nei momenti difficili. Faggiano ha allestito un'ottima rosa, vorrei menzionare Villa che sta crescendo di settimana in settimana. Gol subiti? È cambiato tanto, è una squadra rivoluzionata e quindi bisogna dare del tempo per trovare automatismi ed equilibrio. Ora però la cosa rassicurante sono i risultati. A mio avviso Salernitana, Catania e Benevento hanno qualcosa in più delle altre, la prossima doppia trasferta potrà dire tanto in casa granata ma guai a pensare che siano match già decisivi". Sul 3-5-2: "Ci vuole tempo, quando giochi un calcio offensivo metti in preventivo qualche rischio. Noi, nel 2014, partimmo col 4-2-3-1, con Nalini, Gabionetta e Calil dietro Mendicino e io e Colombo a spingere sulle fasce. Poi passammo al 3-5-2 e trovammo solidità e compattezza. L'equilibrio si raggiunge nel tempo, ricordiamoci sempre che Raffaele ha una rosa totalmente nuova".

Si batte poi sul tema dello spogliatoio e della compattezza del gruppo: "Per raggiungere un obiettivo importante non si può prescindere dalla coesione tra spogliatoio, staff e tifo. Nell'anno della promozione si respirava un clima positivo e questo fu determinante. A Matera vincemmo in 11 contro 10 dopo la paura per Mendicino. A Catanzaro Lanzaro decise di giocare pur avendo perso il papà poche ore prima. Sono quei momenti che fortificano l'ambiente, che ti fanno capire che sei mentalmente forte. In questa Salernitana rivedo quel gruppo lì".

Infine sull'ostracismo del pubblico verso Lotito (che ha vinto tutto a Salerno) e sulla scelta di accantonare la contestazione verso la società dopo il doppio salto all'indietro: "Argomento delicato. Il presidente ha fatto investimenti importanti negli anni. Spendere non equivale a vincere, c'è stata anche un po' di sfortuna. Mi soffermerei ancora sul pubblico: dalla A alla C e ci sono 15mila spettatori, tanta roba!"

Sezione: News / Data: Sab 11 ottobre 2025 alle 21:30 / Fonte: La Città
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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