Riecco il Sassuolo, quello vero, con il suo 4-3-3 ben definito, preciso, concreto, a tratti travolgente. La terza vittoria in campionato, la seconda consecutiva, è la più rotonda: cinquina con cinque firme diverse e porta ancora inviolata (è già la quinta volta) dopo due 1-0. Laurienté, Pinamonti su rigore, Thorstvedt, Harroui e Antiste regalano gol, punti e sorrisi a Dionisi, che in attesa della sfida di sabato con l’Inter si piazza a ridosso del gruppo
di testa e riflette sui tanti spunti positivi in vista dell’importante rush che porterà alla sosta per il Mondiale. La Salernitana? In pratica non c’è, troppo lenta e inefficace per essere vera. Scatta così il campanello dell’allarme in casa granata: oltre al secondo ko di fila, infatti, preoccupa la dimostrazione piuttosto decisa del fatto che Nicola e i suoi, almeno per ora, non possono competere per essere i migliori della parte destra della classifica come auspicano il presidente Iervolino e i tifosi. Qualche spunto sulle fasce con Candreva e Mazzocchi, un paio di tentativi di Dia nel primo tempo e poco, pochissimo altro. Con Piatek isolato lì davanti e pressoché innocuo, Coulibaly e Maggiore quasi sempre a rincorrere e Daniliuc e Bronn imbambolati. Per dire: il migliore della Salernitana è stato Sepe, senza il quale il passivo del primo tempo avrebbe potuto essere più pesante del doppio svantaggio.

Sezione: Rassegna stampa / Data: Lun 03 ottobre 2022 alle 10:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Lorenzo Portanova
vedi letture
Print