Se pregare può avere un senso, ma evitando di mischiare il sacro con il profano, la Salernitana se ne starà in questa domenica di passione con le mani giunte dalle 15 alle 22.30: e solo quando sarà finita, sperando che il Napoli e l'Inter l'abbiano sostenuta, riuscirà a muovere i fantasmi che s'aggirano intorno a quei seimila che l'hanno accompagnata ad Empoli. Se il dolore che l'attanaglia dall'83' di una partita terribilmente perfida finirà per sparire, allora vorrà dire che il destino sarà stato comprensivo con Diego Perotti e gli avrà asciugato quelle lacrime che ne hanno solcato il viso: dopo sette minuti, dodici aggiungendoci il recupero, ci sarebbe stata la salvezza (virtuale) mentre ora che il rigore s'è dissolto non resta altro che invocare pietà ai santi del calcio. 

Sezione: Rassegna stampa / Data: Dom 15 maggio 2022 alle 11:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Lorenzo Portanova
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