Chi vi scrive continua a pensare che, nonostante alcuni innesti come Cerri e Christensen, la squadra stia vivendo un momento di grande confusione. Le scelte fatte non sembrano aver migliorato la situazione, anzi, forse l'hanno addirittura peggiorata. Se prendiamo in considerazione i vari volti nuovi, possiamo dire che accontentarsi di Raimondo in attacco è un azzardo che proprio la Salernitana non poteva permettersi. Perchè il calciatore, reduce da una retrocessione a Terni e da tanta panchina nel modesto Venezia, ha collezionato 5 in pagella segnando un gol a porta vuota e basta.
È altresì inaccettabile vedere giocatori di talento come Verde e Soriano in panchina mentre si continua a schierare Tongya in un ruolo che non gli si addice. In una rosa certo non di primissima qualità, ma nemmeno così scarsa come dice la classifica, c'è necessità di gettare nella mischia quegli elementi che possono rendere più imprevedibile una manovra lenta, compassata, che rende facile la vita anche ad avversari ampiamente alla portata.
La mancanza di idee chiare nel gioco è palpabile e, se la situazione non cambia, sarà difficile ottenere risultati positivi. Serve una maggiore coerenza tattica e un utilizzo più efficace delle risorse. Non sempre ci sarà il rigore all'ultimo secondo, un portiere che prende anche le pietre (per usare una metafora) o un palo pieno che respinge al mittente un tiro a botta sicura. E se a Pisa, in 10 contro 11 per 80 minuti non osi, va a finire che prima o poi la perdi.
Ecco, la Salernitana di Breda - sul piano del gioco - è la peggiore vista quest'anno. Martusciello proponeva calcio e lo faceva anche con una squadra in emergenza, Colantuono ha messo sotto la Carrarese, ha pareggiato a Modena, ha creato grosse difficoltà al Catanzaro e, proprio col Brescia, avrebbe strameritato di vincere in uno stadio in contestazione e con Simy centravanti nel finale. Oggi stiamo vedendo un gruppo impaurito, che parte con l'idea di non perdere e che calcia in porta mediamente due volte a partita. Poco, troppo poco.
E se, all'integralismo e all'atteggiamento rinunciatario del mister, aggiungiamo che Caligara, Girelli, Guasone, Corazza e Raimondo non hanno dato granchè e che certo non può essere Zuccon a risolvere i problemi, allora ecco che la strada si fa in salita.
Perchè sul mercato, lo ribadiamo per l'ennesima volta, occorrevano un difensore centrale forte, un esterno sinistro in grado di crossare, un centrocampista di qualità che salti l'uomo e un attaccante da doppia cifra. Cosa che non è nelle corde nè di Cerri, nè di Raimondo. E' stato soltanto un problema di budget o si è sopravvalutata la vittoria con la Cremonese che ha nascosto sotto il tappeto difetti palesi e che rischiano di sfociare nella seconda retrocessione di fila?
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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