Brutti, sporchi e cattivi. Mai definizione poteva essere più esatta per descrivere una Salernitana che non farà impazzire gli amanti dell'estetica, ma che si ritrova meritatamente ancora in vetta alla classifica. Vincere a Venezia, con sprazzi di bel calcio specialmente nei primi 20 minuti della ripresa al netto di un 2-0 già in cassaforte, consente di fare il tanto atteso salto di maturità e di acquisire una certezza: il 2020 si concluderà in zona promozione diretta a prescindere da cosa accadrà mercoledì a Monza e sugli altri campi. Si rassegnassero tutte le avversarie che, per sminuire i meriti granata, parlano continuamente e a sproposito di cinismo: la Salernitana ha una sua identità, ha dieci calciatori che corrono, segna, subisce pochissimi gol e ha conquistato 13 risultati positivi su 15. Il rammarico è uno soltanto: negli anni precedenti un rendimento del genere avrebbe garantito già una sorta di fuga, oggi invece c'è un gruppo di squadre che può ambire al massimo, ma la Salernitana ne fa parte a pieno titolo e certo non per fortuna. L'episodio può agevolarti 2-3 volte, se invece le cose si ripetono con costanza si tratta di bravura. Castori è naturalmente l'artefice principale di questo miracolo sportivo. Ha guidato in ritiro un gruppo di giovanotti, ha avuto i rinforzi a ridosso dell'esordio con la Reggina, guida la Salernitana forse meno tecnica dell'era Lotito-Mezzaroma, eppure si ritrova in vetta.

Con 6/11 composti da calciatori che, un anno e mezzo fa, erano retrocessi sul campo senz'anima e oggi combattono su tutti i palloni. E mentre i soliti anonimi del nulla e qualche improvvisato opinionista continuano a vivere parlando degli altri non avendo argomenti e idee proprie, c'è un allenatore a cui bisognerebbe chiedere perdono. In pochissimi avevano accolto positivamente il suo arrivo, sarebbe divertente riproporre i tantissimi commenti contrari e offensivi nei confronti di un professionista serio, esperto e che, dopo aver sfiorato una impresa epica a Trapani, ha accettato Salerno con umiltà e con l'entusiasmo di un ragazzino. Ma gli haters dei social, delle paginette e degli slogan sono bravissimi quando devono attaccare (oggi si ironizza ancora sul tormentone del "direttore che ci porta in serie A" al posto di godersi un grande campionato, questa è gente che aspetta le sconfitte della Salernitana), si fidano ciecamente di chi ha propinato ogni sorta di notizia poi rivelatasi non veritiera, ma non fanno un passo indiet quando i fatti vanno in direzione opposta. A Castori bisognerebbe chiedere scusa , sul piano umano prima ancora che tecnico. Già immaginiamo gli allenatori di tribuna e distinti a fischiare la squadra al primo lancio lungo, gli stessi che forse meriterebbero ancora quel tiki taka completamente inutile o mister che vivono di ricordi, ma stanno fallendo dappertutto. Fossero in buona fede, oggi sarebbero anche contenti della presenza della proprietà, tanto invocata quanto rinnegata oggi.

Ma è così difficile godersi un momento così bello senza parlare di regolamenti che non vietano nulla o di presidenti che non hanno mai trattato la Salernitana? Possibile che nemmeno un anno drammatico, in cui lo sport ha regalato i pochi sorrisi, serva per rasserenare l'ambiente e mettere quest'odio misto a frustrazione da parte? Per fortuna ultras, tifoseria organizzata, provincia e tifosi con i capelli bianchi sanno valutare, sanno contestare, sanno capire i momenti. Il passo successivo sarà isolare certi personaggi a caccia di vanagloria e che cercano di mettere in cattiva luce chi, alla lunga, sta avendo ragione e si toglierà grosse soddisfazioni. Non perchè la permanenza di Lotito e Mezzaroma (mai in discussione) consenta di mantenere un posto di lavoro (una delle tante stupidaggini che si leggono da tempo), ma perchè è obbligatorio raccontare le cose come stanno e rimarcare che, in tempi di crisi economica senza precedenti, c'è una Salernitana prima in classifica e tra le prime per monte ingaggi. Forse qualche merito lo avranno anche presidenti e dirigenza...o no?

Chiaramente il mercato sarà importante e non si potrà sbagliare. Le linee guida di Castori sono chiare e condivisibili: non nomi, ma gente che lotta, corre e si cala con umiltà in un gruppo già rodato. Coulibaly sarebbe innesto di livello a centrocampo, per caratteristiche perfetto per il gioco della Salernitana. A sinistra l'obiettivo principale resta Buongiorno, titolare a Torino in A nelle ultime settimane: arrivasse il sì dei granata del Nord, Keita non sarebbe tesserato. In attesa di capire che fine farà Lombardi e scongiurato il ritorno di Kiyine (bocciato da Castori per i tanti rifiuti estivi), si cercherà poi un attaccante. Il profilo? Non gente avanti con gli anni (scartato Dionisi), ma ragazzi affamati, che corrano e si impegnino pensando al bene della squadra e non alla classifica marcatori. Massimo 25-26 anni, di talento. Perchè mai come quest'anno pensare che il mercato sarà di riparazione, viceversa significherebbe sminuire le imprese di questi ragazzi che, a prescindere dalle pagelle che scriviamo dopo ogni partita (a volte anche severe), meriterebbero un 10 a prescindere. Dopo anni Salerno gode, sportivamente parlando, e dopo il gol del 2-0 c'è stata anche qualche lacrima di gioia. Piedi per terra, testa bassa e nessuna illusione. Ma il +11 sulla nona e il vantaggio su corazzate come Brescia, Spal, Chievo, Empoli e Frosinone è un qualcosa di incredibilmente bello. Frutto del lavoro di Fabrizio Castori. Quello che in tanti non volevano e che ha saputo zittire gli scettici. 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 27 dicembre 2020 alle 23:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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