Una gioia infinita, una soddisfazione senza dubbio paragonabile anche al famoso Lazzaro al 94'. Il Napoli vincerà lo scudetto lo stesso, ci mancherebbe, ma vuoi mettere la felicità per aver rinviato una festa che era stata già preparata in ogni dettaglio? Alla fine il risultato del campo è sempre frutto di come ogni componente prepara la partita durante la settimana. E allora da un lato rinvii discutibili, offese di ogni genere, water colorati di granata, auspicio di retrocessione, qualche fotomontaggio da querela e i proverbiali conti senza l'oste. Con tanto di DAZN che fa fare il pre-partita allo speaker del Napoli e Sky che prepara uno speciale di 72 ore dimenticando che questa Salernitana ha messo in difficoltà organici anche superiori a questo Napoli. Dall'altro lato, invece, il senso d'appartenenza di un popolo che ha trasformato angherie, torti e attacchi di ogni genere in una voglia matta di stringersi al fianco della squadra del cuore. Perchè i veri salernitani, provincia compresa, amano esclusivamente la maglia granata. Dietro il gol di Dia c'è la forza di una rosa che, con Sousa in panchina, sta dimostrando di essere forte per davvero. C'è Gyomber che annulla Oshimen e lo ridimensiona tanto. C'è Kastanos che raddoppia le marcature su "Kvara" e un paio di volte lo salta con eleganza. C'è la spinta dei 1500 che hanno atteso stamattina la squadra per darle carica e coraggio. C'è il lavoro di De Sanctis, l'investimento di Iervolino, la vicinanza di Milan. E poi Coulibaly che annulla i temuti pari ruolo in maglia azzurra, Bohinen che entra bene e quasi fa 1-2 al 90', Pirola che sta crescendo in modo esponenziale e Ochoa che para quasi tutto e si conferma per distacco miglior portiere della A.

Ne stanno dicendo di tutti i colori, su sponda Napoli, dopo il pareggio meritato dei granata. Tra pseudo conduttori che farebbero meglio a fare i comici, scrittori di libri mediocri che pubblicamente parlano di gemellaggi e poi sui social entrano in modalità "rosicamento" e il solito "ma voi che avete vinto?" tipico di chi non ha argomenti, ne stiamo leggendo di ogni genere. E questo aumenta il piacere per l'impresa sportiva, in quello stadio che ha accolto in modo ostile la Salernitana, che cantava "tornerete in serie B" e che invitava a portare il pallottoliere. La gioia di stasera, con 5000 persone in delirio, va oltre la rivalità (perchè, retorica e moralismo a parte, esiste, c'è, ci sarà sempre ed è bilaterale!): è il tripudio dell'amore incondizionato, è la vera vittoria del Sud che sta mettendo in vetrina la miglior tifoseria della serie A, una delle migliori curve d'Europa e un popolo che, se ne facciano una ragione ovunque, non invidia nessuno e oggi ha lanciato un messaggio. Festeggerete, certo, ma non oggi. E' stata giocata quando volevano, dove volevano, senza tifosi della Salernitana, con un arbitro a senso unico e conoscendo il risultato negativo della Lazio. Non gli è bastato, eppure questa Salernitana aveva già fatto risultato allo Stadium, all'Olimpico e San Siro ridimensionando anche l'Inter all'Arechi per poi dare tre gol a Monza e Sassuolo. Da domani testa alla Fiorentina, gara che si giocherà con 24 ore in meno di recupero. Perchè solo agli altri concedono slittamenti in serie. Avversario tostissimo, che sta vivendo un 2023 eccellente. Ma questa Salernitana ha mantenuto il +7 sul Verona, ha allungato su Empoli e Spezia e tiene il passo rispetto al Lecce. 4 punti e il nostro scudetto sarà vinto. Senza l'aiuto di nessuno. Senza stravolgere i calendari. Senza festeggiare in anticipo. Sarà una notte dolcissima, nella quale leggere i commenti anti Salerno da Napoli darà piacere quasi quanto il gol di Boulaye Dia. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 01 maggio 2023 alle 00:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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