Inizia da Verona, dallo stadio Bentegodi, il nuovo corso della Salernitana? Un interrogativo di difficile soluzione da sciogliere perchè solo con un risultato positivo si potranno lanciare le basi per aggrapparsi al carro-salvezza. Conti alla mano, nove punti in diciassette gare finora giocate costituiscono un misero bottino rapportato anche al fatto che ci sono ancora ventuno gare da disputare, si deve concludere il girone di andata con due gare da brividi (Verona e poi Juventus all'Arechi) per tuffarsi poi sulla fase discendente della stagione.

Vale a dire in quattro partite (le altre due sono il Napoli al Maradona e poi il Genoa) in cui cercare di conquistare quanti più punti possibile, augurandosi che le tue dirette antagoniste segnino il passo. Insomma scalare la vetta di un monte avendo già il fiatone anche se le prestazioni di Bergamo e poi in casa contro il Milan autorizzano i più a credere che si può arrivare alla soglia salvezza.

Inzaghi ci crede. Ha visto progressi enormi nella sua squadra, ha ritrovato la vecchia guardia con Fazio e Candreva in testa che ha voglia di riemergere. E al Bentegodi primo esame di laurea contro un Verona che è reduce dalla vittoria contro il Cagliari e che potrebbe, magari, anche distrarsi. Spetta ora alla Salernitana, ai suoi eccezionali tifosi che anche al Bentegodi in trecento suoneranno la carica, avvicinare la zona salvezza che il nuovo corso segnato dall'arrivo di Walter Sabatini come d,g, dovrebbe migliorare con gli acquisti del mercato di riparazione di gennaio.

Peccato per lo stop di Dia in questa ultima partita del 2023. Sarebbe stato importante ritrovare il campione senegalese opposto a Milan Djuric, un  ex che con i suoi gol sta trascinando il Verona verso la zona salvezza. E si spera possa fermarsi proprio contro i suoi ex compagni.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 30 dicembre 2023 alle 00:00
Autore: Enzo Sica
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