Il caso Dia tiene ancora banco in casa granata. E lo terrà per molto tempo ancora, con ripercussioni negative per tutto l'ambiente, squadra, società e soprattutto tifosi. La vicenda, dalle larghe tinte ancora oscure e misteriose, rischia di diventare un peso che il cavalluccio potrebbe trascinarsi dietro per gran parte della stagione. Ed emergono sempre più dettagli di questa storia noir che sembra avere un finale già scritto. Nel frattempo la piazza vive con trepidazione l'evolversi della vicenda, col fiato sospeso e con il cuore in gol, dividendosi tra pro e contro.

Tenendo fuori dal discorso le indiscutibile qualità tecniche del calciatore, di cui ad oggi la Salernitana non potrebbe fare a meno, Dia ha di fatto diviso la piazza granata tra chi è favorevole al perdono e ad un reintegro immediato e chi invece lo vorrebbe messo da parte e venduto a Gennaio. Per il bene della Salernitana la soluzione migliore sarebbe la prima, con ua tregua almeno fino a fine campionato e poi una risoluzione che accontenti tutte le parti in causa, società e calciatore. Magari con una cessione che farebbe recuperare l'investimento di 13 milioni e una plusvalenza di almeno 12-20 milioni che permetta a Iervolino poi di reinvestire la cifra nel prossimo mercato. Ma lo spauracchio di una vendita forzata ad un prezzo non convincere è dietro l'angolo, anche in caso di una soluzione pacifica della vicenda. Molto dipenderà dal calciatore e dalla sua capacità di riconoscere meriti alla società che lo ha rilanciato e soprattutto ad una piazza che lo ha idolatrato e che ancora spera in un ricongiungimento. Perché l'altra ipotesi, quella della rottura e della cessione immediata a gennaio, fa tremare una parte della città e protendere un'altra per una rottura immediata perché la Salernitana viene prima di tutto, che si tratti di Dia o del buon Kristoffersen. Difficile infatti sarà anche ricucire lo strappo con una parte della tifoseria, quella più sanguigna e sicuramente più orgogliosa che già in estate ha mal digerito la questione Sousa-De Laurentis, buttata giù per il bene del cavalluccio.

Nell'attesa di nuovi sviluppi e aggiornamenti, con la curiosità nei confronti della società e delle sue scelte, la piazza è dunque divisa in due e affronterà i prossimi giorni con tanta paura e timore per un prossimo futuro pericolante e pieno di incertezze. Ma il cavalluccio viene prima di tutto, e contro il Torino e nelle gare che verranno non importa chi porterà la dieci sulle spalle, l'importante è che rispetti i colori granata e ricambi l'amore smisurato che solo questa città sa regalare. 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 14 settembre 2023 alle 00:00
Autore: Roberto Sarrocco
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