Se da un lato siamo stati spesso critici nei confronti della società, al punto da scrivere sin da Rivisindoli che si rischiava seriamente di retrocedere (sperando di sbagliarci, ovviamente), dall'altro ci siamo schierati al fianco della proprietà rispetto alla "battaglia" per l'impiantistica sportiva. Tante, troppe volte, le negligenze della nostra classe politica hanno penalizzato la tifoseria frenando l'ascesa della nostra squadra di calcio, tra promesse non mantenute e vicende gestite in modo imbarazzante. Per usare un eufemismo.

La domanda di fondo, per quanto banale è scontata, è sempre la stessa: come si può credere che il Comune e la Regione consegnino entro un anno e mezzo uno stadio nuovo alla Salernitana, realizzandone in tempi record uno provvisorio, se da 17 anni è chiuso senza motivo un settore popolare, se non è mai stato portato a compimento il progetto per il Palazzetto dello Sport e se tuttora il Vestuti è trasformato in un campo di patate impraticabile, abbandonato a sè stesso e con le piante che crescono sugli spalti? 

Che l'Arechi sia stato spesso strumento politico e pomo della discordia lo racconta la storia. Nel 2009 fu Lombardi ad alzare per primo la voce sostenendo che il Comune avesse bocciato il progetto per un restyling completo, poi ci fu il botta e risposta a distanza tra De Luca e Lotito che, assieme al cognato Mezzaroma, risolse la querelle manto erboso consegnando alla squadra e alla città un terreno di alto livello, di ultima generazione, con annesso impianto di drenaggio all'avanguardia. In tutta risposta Palazzo di Città diede l'ok per i concerti estivi spingendo i granata ad emigrare per gli allenamenti e per le prime gare ufficiali di coppa Italia. Nel mezzo i fondi per le Universiadi utilizzati  soprattutto per il San Paolo di Napoli.

Non è andata meglio da quando è arrivato Danilo Iervolino. L'Arechi è uno stadio obsoleto, non accogliente, pessimo per i diversamente abili, scomodo per le famiglie, circondato da parcheggiatori abusivi e nel quale piove anche nei settori coperti. Una vergogna. La vicenda della curva Nord chiusa da quasi quattro lustri è una macchia incancellabile, con annesso scaricabarile che ha penalizzato il club e decine di migliaia di spettatori senza che nessuno desse una spiegazione logica e che facesse capire quale fosse il problema. 

 E ci voleva la "minaccia" presidenziale di fare uno stadio di proprietà fuori città per spingere qualcuno a stanziare 100 milioni di euro di fondi pubblici pur di non concedere questa benedetta gestione a chi ha risorse ed entusiasmo per cambiare la storia calcistica della città? Altro che "città europea" e "capitale dello sport": Salerno è indietro anni luce, è carente sotto tutti i punti di vista e ogni giorno ci sono realtà sportive erroneamente definite minori che si allenano al freddo, senza l'acqua calda per le docce, in palestre minuscole o in giro per la provincia sostenendo spese incredibili. E con questo scenario desolante dobbiamo stare tranquilli sulla possibilità che il nuovo Arechi sorga in 18 mesi, senza complicazioni?

Sezione: Editoriale / Data: Lun 20 novembre 2023 alle 00:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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