Fare processi e critiche eccessive per due sconfitte, per quanto nette e con prestazioni negative, sarebbe eccessivo. La Salernitana, priva di diversi titolari per svariate motivazioni, è attualmente un cantiere aperto a caccia della forma migliore in vista della ripresa delle ostilità. E questo gruppo, senza Mazzocchi, Maggiore, Piatek, Gyomber e Dia, palesa delle difficoltà soprattutto per l'assenza di ricambi all'altezza degli attori principali. Questo non significa, però, abbassare la testa e fare come gli struzzi fingendo che vada tutto bene. Non è lesa maestà rimarcare che questa squadra necessita di un' alternativa valida a Sepe, di due difensori centrali di spessore (a oggi Lovato, Pirola e Daniliuc stanno facendo fatica), di almeno un centrocampista e di un giocatore che salta l'uomo e che crea superiorità numerica. Un Verdi, tanto per intenderci. Lo diremo fino alla noia: a gennaio il calendario sarà di fuoco, nel girone di ritorno tutti gli scontri diretti si disputeranno in campo esterno e l'involuzione sul piano del gioco è costante, a tratti preoccupante.

Non a caso la dirigenza aveva proposto l'esonero dell'allenatore sondando la disponibilità di altri professionisti. Il +10, con tanto di risultati positivi contro Juventus e Lazio, è motivo d'orgoglio ma non può essere causa di rilassamento. Benevento docet. Milan, Torino, Atalanta, Napoli, Lecce, Juventus. Un 2023 di fuoco, una partenza da brividi. E con Sambia - con tutto il rispetto - a cospetto di Theo Hernandez e Leao, due attaccanti reduci dalle fatiche delle nazionali e senza alternative di pari livello e, soprattutto, una difesa che prende gol al primo soffio di vento ci aspettiamo che la proprietà, in nome della discontinuità e delle promesse fatte, provveda in tempo utile pensando, sì, ai giovani di prospettiva ma anche e soprattutto a quelle certezze che aggiungono punti e aiutano gli under a crescere senza quelle pressioni sulle spalle che, ad ora, non sono in grado di reggere.

Per un acino di sale non si butti la minestra. E' vero che sono amichevoli estive contro avversarie di buon livello, è vero che manca mezza squadra titolare, ma qualche campanello d'allarme suona ormai dal secondo tempo della sfida con la Cremonese e pensare di essere già salvi può essere un autogol clamoroso. All'ambiente il compito di ricreare il clima della passata stagione, quando la componente "esterna" incise notevolmente sul miracolo salvezza. Alla società quello di indovinare i 3-4 tasselli necessari. All'allenatore quello di valorizzare la rosa e trovare alternative ad un gioco diventato prevedibile. Nessun allarmismo, intendiamoci, ma ci aspettano 23 battaglie sportive da affrontare con la mentalità giusta e senza cullarsi sugli allori.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 16 dicembre 2022 alle 00:01
Autore: Maurizio Grillo
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