Faccio una premessa: se ci avessero detto alla vigilia di questo campionato di una Salernitana al primo posto in condominio col Benevento, chi capisce di calcio non avrebbe scommesso un euro. L'abilità del ds Faggiano e le capacità di Raffaele, unite a un organico di calciatori fatti di uomini e non di rammolliti, ci hanno portato a questo risultato. E anche il più critico dei tifosi, pur scottato da un biennio disastroso e dal dover affrontare di nuovo piccole realtà di serie C dopo aver sognato a San Siro, non può che esultare quando vinciamo una partita. E chissenefrega se si gioca male o bene: quel che conta è scappare quanto prima da quest'inferno nel quale Iervolino e Milan ci hanno relegato al pari di dirigenti o allenatori che hanno dato il colpo di grazia. Ma avere gli occhi foderati di prosciutto e dire che siamo la squadra più forte, proprio no. Del resto basta tornare indietro a qualche mese fa per ricordarci di alcune situazioni di mercato, che hanno manifestato una volontà tutt'altro che palese di tornare immediatamente in cadetteria. Ricordate le legittime richieste del mister in chiave rinforzi e la risposta stizzita di uomini di mondo che parlavano come fossero dirigenti da una vita, mettendo in pubblica piazza dissapori o divergenze che andavano discusse all'interno dello spogliatoio?

Ecco, fu la cartina al tornasole del nostro amletico dubbio: ma questa società si è resa conto di dove siamo finiti? Davvero chi prometteva Mertens, Cavani e centro sportivo non ha la possibilità di fare uno squadrone in Lega Pro costringendoci ad esultare per un pareggio a Casarano o per aver vinto in rimonta il "sentitissimo" derby col Giugliano? A mia memoria, inoltre, non ricordo che in Serie C difese deboli come la nostra siano approdate direttamente in B senza passare dalla porta di servizio. 12 gol subiti a partita, potevano essere il doppio senza le parate di Donnarumma o gli errori di gente che si trova in C non per caso e che ci ha graziato a ripetizione. O abbiamo dimenticato il dominio all'Arechi dei giovanotti del Siracusa che si presentarono a Salerno senza riserve e con un manipolo di ragazzini che ci diede, a tratti, lezione di calcio e di organizzazione? A questa squadra, per essere competitiva per il primo posto, mancano: un difensore forte, un esterno destro e (anche numericamente oltre che qualitativamente) almeno un centrocampista. Capomaggio è diffidato, De Boer è infortunato, Knezovic è un Primavera del Sassuolo che certo non ha doti da interdittore: se il buon Galo viene squalificato metteranno di nuovo un difensore in mediana per colmare una lacuna clamorosa e che era evidente per chiunque tranne per chi ha costruito la squadra? L'attacco unico reparto quasi a posto, ma ora che si è fatto male Inglese con chi giochiamo in avanti?  Con Achik e Liguori per vincere il campionato? A gennaio urgono rinforzi, altrimenti molto probabilmente andremo alla lotteria dei playoff. Facciamo appello alla società più deludente della nostra storia (lo dicono i risultati, i dati oggettivi vanno oltre le opinioni personali che, per quanto ci riguarda, palesavano scetticismo già nel 2022): rinforzate la squadra a gennaio se no non usciremo più da questo inferno nel quale voi ci avete portato, propinandoci l'algoritmo, Guasone centravanti, Liverani al posto di Inzaghi e un ritiro in cui Sousa era costretto a giocare con Sepe centravanti perchè non c'erano calciatori per allenarsi.

La città pecca di memoria corta e, in parte, di malafede ma chi ama non dimentica e in tantissimi stanno continuando a restare a casa attendendo un cambio ai vertici societari più della vittoria con la Casertana. Se poi ci riporteranno in A a suon di investimenti saremo ben felici di mettere una pietra sopra al passato e ripartire, ma la parola "scusateci" ancora non l'abbiamo sentita e non siamo stati in grado di vincere nemmeno un ricorso dopo il sopruso subito tra maggio e giugno. Un'ultima cosa: essere critici non vuol dire essere gufi o tirapiedi. La Salernitana ce l'abbiamo nel sangue, io personalmente la seguo da circa 60 anni con la passione che mi è stata sempre riconosciuta. Se stiamo criticando la società da due anni e siamo finiti da San Siro al Lamberti o al Pinto (con tutto il rispetto per questi stadi), forse un po' di ragione l'abbiamo avuta, purtroppo. Ma eravamo vedove e gufi che dovevano andare a mare. Chi pensa questo merita davvero che il mondo della disinformazione web sia capitanato da chi inventava news societarie o da pseudo personaggi, emulatori di giornalisti a caccia di vanagloria che scrivono una fesseria dietro l'altra sui social. 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 24 ottobre 2025 alle 00:01
Autore: Maurizio Grillo
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Editorialista dal 2024
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