Si chiude un 2022 entusiasmante, intenso, emozionante per i colori granata. Un anno fa vi raccontavamo delle trattative per la cessione della società, pubblicavamo i comunicati dei trustee che attendevamo con ansia e preoccupazione, ci imbattevamo in mitomani che hanno colto la ghiotta occasione per inventare notizie di sana pianta pur di accaparrarsi un like in più. Per fortuna quei tempi sono lontani, mai più Salerno dovrà sedersi a tavola la sera della vigilia di Capodanno temendo l'esclusione dal campionato per una vicenda che vide tra i protagonisti in negativo la vecchia proprietà, ma anche e soprattutto una Federazione che, con accanimento, riteneva quasi che il problema del calcio italiano fosse solo la Salernitana. I recenti scandali scoppiati di recente, e commentati con meno enfasi dal dottor Gravina, fanno invece pensare che il pesce puzzi dalla testa e che, in fondo, non eravamo noi quelli brutti, sporchi e cattivi.

E' stato un 2022 incredibile, come detto. La gioia per il passaggio di consegne ufficializzato alla mezzanotte del primo gennaio, il pari col Milan, la rimonta incredibile, i 30mila dell'Arechi, il +10 sulla zona retrocessione con lo sfizio di fermare in casa propria la Juventus e la Lazio sotto lo sguardo dell'incredulo Lotito e con l'assurdo divieto di trasferta ai tifosi granata. Doppio godimento sportivo, verrebbe da dire. Quest'anno sarà indicativo, salvarsi per la seconda volta di fila significherebbe entrare nella storia e avviare un ciclo. Ma guai a pensare che la permanenza in categoria sia qualcosa di certo, assodato, sicuro. La stessa Salernitana è da esempio per le ultime tre della classifica che, spesso, citano l'impresa targata Nicola-Sabatini come punto di riferimento per non mollare. E così, con un calendario a gennaio tremendo, sarebbe opportuno rinforzare la rosa con calciatori esperti, che conoscano la categoria, già pronti a dare il proprio contributo alla ripresa del torneo.

Se non dovessero giungere rinforzi sulla corsia di destra contro i rossoneri, mister Nicola potrebbe lanciare Sambia nella mischia, un vero rischio però farlo esordire al cospetto di Leao e Theo Hernandez. Sarebbe più opportuno, se Gyomber risulterà tra i disponibili, imbottire la fascia schierando il calciatore slovacco come quinto a centrocampo. Insomma, è emergenza in quel settore e si spera che la bolgia dei 30000 (con folta rappresentanza rossonera, va detto) possa colmare la lacuna. A proposito di bolgia, nel match contro il Torino la spinta ambientale può e deve essere fondamentale. Nonostante il caro prezzi, la passione per la maglia dovrà prevalere. Le iniziative di cui ieri la proprietà ha parlato pubblicamente sono lodevoli e meritano applausi e consensi, ma lo sarebbero ancora più se accompagnate da costi più abbordabili per accedere allo stadio. 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 30 dicembre 2022 alle 00:01
Autore: Maurizio Grillo
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