Una settimana, quella di questo caldo luglio 2021, che si è aperta nel migliore dei modi per l'Italia, svegliatasi sul tetto d'Europa. Inutile raccontare le emozioni che la notte di Wembley ha regalato al nostro paese, emozioni che valgono ancora di più se si considera il momento da cui arrivavamo. Come paese e come movimento calcistico.La pandemia ha duramente segnato le vite di tutti - ed è certamente questo l'aspetto più grave -, a livello calcistico eravamo reduci dalla Waterloo firmata Gianpiero Ventura (che ha poi cercato riscatto proprio a Salerno, ma senza particolare fortuna): ricostruire sembrava impossibile, Roberto Mancini e i suoi ragazzi hanno dato una speranza. Un momento di gioia che serviva. Così come è servita, a Salerno, alla Salernitana e al popolo granata, l'approvazione da parte della FIGC del trust. Perché ora è Serie A, senza se e senza ma, e si può partire con la programmazione vera e propria. E, soprattutto, con la ricerca di un bomber.

Certo, l'esperienza del Crotone insegna che non basta avere un goleador per mantenere la categoria, ma individuarlo e tesserarlo sarebbe intanto un primo passo, cui poi ne dovranno necessariamente seguire altri, in tutti i reparti. Ma prima di parlare di mercato, vorrei chiudere il cerchio su un tema a me caro, quello delle riforme del calcio, sempre più necessarie. Prendo in prestito le parole del mio direttore Michele Criscitiello (si, ogni tanto mi vedete apparire qui grazie all'amico Luca Esposito, ma di base sono redattrice su TuttoMercatoWeb.com): "Adesso che Gravina è forte deve bussare alla porta del Governo Draghi e presentare il conto. L'Italia ha bloccato un Paese e, ancora una volta, il calcio si è dimostrato il motore di tutto il sistema. Alla faccia dell'ex Ministro dello Sport, Spadafora, che paragonava il calcio a qualsiasi altro sport di comuni mortali. Questo Euro2020 serve per ridare ossigeno alle società. Tre battaglie deve fare Gravina. Rivedere la Legge Melandri sui diritti tv, pretendere apertura degli stadi all'80% dalla prima di campionato, abolizione del decreto dignità e se c'è tempo tagliare tutta quella burocrazia che non consente agli imprenditori di costruire stadi e centri sportivi a proprie spese".Ultimo tema cardine, quello delle iscrizioni e delle multiproprietà: servono regole, rigide e ferree, ma senza arriva ogni anno con l'acqua alla gola e rimandare tutto a quando la catastrofe si presenta. Sembrava un anno esente da problematiche, ma non è stato così. Ha tremato il Chievo, hanno tremato altri club di Serie C. Se dopo il 2006 non cambiò moltissimo, facciamo sì che stavolta, invece, la vittoria sia anche un cambiamento vero.
 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 14 luglio 2021 alle 00:00
Autore: TS Redazione
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