Salernitana-Juventus, capitolo secondo. Messo da parte l'umiliante 6-1 di Coppa Italia, i granata si preparano a dare battaglia ai bianconeri e vendicare l'onta dinanzi al proprio pubblico, dove la gara metterà in palio tre punti pesanti in chiave salvezza. Meno di settantadue ore per gli uomini di Inzaghi per riorganizzare le idee e apportare i giusti correttivi, ma la spinta dell'Arechi può essere, stavolta, l'arma in più. 

Il ko di coppa, per quanto pesante nei numeri, non ha comunque alterato nulla in casa Salernitana e non deve inficiare il lento, graduale ma evidente percorso di crescita intrapreso dalla squadra. Tante, troppe assenze allo Stadium, al cospetto di un avversario spessore decisamente superiore, per poter fare valutazioni, sebbene nella ripresa i granata abbiano colpevolmente tirato i remi in barca e siano crollati dal punto di vista mentale. Ripartire da quanto di buono visto a Verona e riprendere la marcia verso una salvezza che appare, numeri alla mano, tutt'altro che impossibile. Nonostante le enormi difficoltà incontrate quest'anno, la zona salvezza è a soli tre punti di distanza, in una classifica più corta che mai. Due stagioni fa, quando arrivarono Iervolino e Sabatini a Salerno, la situazione era decisamente peggiore: i punti in classifica erano appena 8, mentre la zona salvezza distava cinque lunghezze. E' vero, i miracoli non si ripetono facilmente, ma con una salvezza a portata di mano sarebbe delittuoso non crederci

Sulla strada dei granata, però, un gennaio davvero intenso, che proporrà sfide contro Juventus, Napoli e Roma, inframmezzate dallo scontro diretto col Genoa che gli uomini di Inzaghi non potranno in alcun modo fallire. Il risultato di giovedì sera non dovrà condizionare la sfida dell'Arechi, perché, ne siamo sicuri, sarà ben altra gara. Se il tecnico piacentino dovrà fare ancora i conti con assenze pesantissime, come quelle di Coulibaly, Kastanos, Pirola e del partente Dia, dall'altra può esultare per il pieno recupero di Guillermo Ochoa, un'assoluta garanzia tra i pali sebbene lo stesso vice Costil abbia ben figurato fin qui. 

Assenze, queste, che vanno a pesare su un organico che già a fine mercato estivo era parso gravemente lacunoso. Il ritorno di Sabatini ha riportato comprensibilmente fiducia nell'ambiente, ma, nonostante le sue indiscusse capacità, al nuovo direttore generale non può essere affibbiato il titolo di salvatore della patria. Difficile pensare che Sabatini possa avere a disposizione lo stesso budget del gennaio 2022, motivo per cui occorrerà un mercato oculato e intelligente. La cessione di Mazzocchi ha portato nelle casse nuova preziosa liquidità, ma si cerca di piazzare anche Dia a una cifra congrua. Il senegalese, convocato per la Coppa d'Africa nonostante l'infortunio, è tra i prossimi partenti, ma senza un'offerta valida rimarrà fino al termine della stagione. Con la valigia in mano anche i vari Sambia, Bronn, Botheim e Stewart, ma, di fatto, nessuno è incedibile.

Urgono rinforzi in tutti i reparti. I cavalli di ritorno Bonazzoli e Nicolussi Caviglia per attacco e centrocampo sembrano i nomi più caldi, ma Walter Sabatini, per sua stessa ammissione, ci ha abituati a lavorare sotto traccia su tantissimi profili contemporaneamente. Entrambi non hanno trovato particolare spazio nelle rispettive squadre e potrebbero partire, così come Palomino, il nome caldo per la difesa, un'occasione offerta dal lungo infortunio per infortunio e da un'età non più verdissima.

Tanto, forse tutto dipenderà da come opererà la società sul mercato di riparazione, che già due anni fa aveva permesso l'impresa. Ma attualmente bisogna lavorare con il capitale tecnico a disposizione e bisogna dare il massimo per la maglia per ripagare una tifoseria che anche domani sera è pronta a rispondere presente. 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 07 gennaio 2024 alle 00:00
Autore: Valerio Vicinanza
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