“E’ importante capire come perfezionare il protocollo. Anche la Lega di serie A chiederà degli accorgimenti diversi, è questa la notizia che trapela in questi minuti. Il calcio è uno sport di contatti, il distanziamento è praticamente impossibile e tutte queste norme implicano investimenti importanti. Non tutti hanno mezzi e strutture idonee, toccherà capire se sarà fattibile applicare le norme. Come si fanno a vietare determinati gesti tecnici o movimenti ai giocatori? Significherebbe inventarsi un altro sport”. Così il direttore sportivo del Pescara Antonio Bocchetti intercettato telefonicamente dalla redazione di TuttoSalernitana. Questa la posizione della proprietà biancazzurra: “Non ricominciare i campionati implicherebbe problemi economici non indifferenti, ancora peggio sarebbe riprendere e poi fermarsi nuovamente in caso di un singolo contagio. Un presidente mette mano alla tasca e spende migliaia e migliaia di euro per adeguarsi al protocollo, non avrebbe senso dare un altro stop poche settimane dopo. A mio avviso bisogna riprendere, il calcio ha un valore sociale fondamentale e la gente ha bisogno di ritagliarsi uno spazio di “normalità”. Se anche la A ha mostrato perplessità, è palese che il protocollo non soddisfi tutti. Il nostro obiettivo? Volevamo fare un ottimo campionato valorizzando giovani come sempre accaduto negli ultimi anni. La fortuna non è stata dalla nostra parte, molti calciatori di valore si sono imbattuti in problemi fisici e muscolari non di poco conto. In alcuni momenti facevamo fatica a convocare più di 14 giocatori, a mio avviso la nostra rosa è di buon livello”.

Sulle performance dei granata e sulle possibilità di promozione della compagine guidata da Lotito e Mezzaroma: “La Salernitana ci ha battuto due volte, con Ventura la svolta c’è stata. Alle spalle c’è una società importantissima, se poi aggiungiamo la forza della piazza possiamo ben capire che ci sono tutte le potenzialità per essere protagonisti fino alla fine. Lo stop ha penalizzato tutti, si riprendesse sarebbe davvero un nuovo campionato e vincerà chi si farà trovare pronto soprattutto sul piano mentale”. Bocchetti chiosa così: “Ci sono famiglie che lavorano intorno al calcio: la salute viene prima di tutto, ma ci sono tante situazioni che vanno valutate con grande attenzione. Sostanzialmente il nuovo protocollo è uguale al primo, è di difficile applicazione perché richiede investimenti importanti e strutture di cui non tutti dispongono. Per il bene di tutti è palese che i presidenti e i dirigenti si adegueranno, ma bisogna venirsi incontro a vicenda. La cosa certa è che si ripartirebbe da zero, chi ha tanti punti è avvantaggiato perché può gestire. A luglio e agosto farebbe caldo, ci saranno difficoltà e immaginiamo la fatica in caso di turni infrasettimanali. Dopo un lungo stop il rischio infortuni è dietro l’angolo, se non ti prepari bene e non hai una rosa ampia diventa dura. Non esiste una soluzione che possa accontentare tutti, facile prevedere ricorsi e denunce a non finire”.

Sezione: Esclusive TS / Data: Sab 16 maggio 2020 alle 13:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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