Intercettato dalla redazione di TuttoSalernitana, l'ex attaccante granata Caetano Calil ha voluto lanciare un messaggio a tutto l'ambiente a due giorni dalla partita decisiva contro lo Spezia: "La Salernitana ha tutte le carte in regola per raggiungere i playoff, conoscendo la piazza immagino quanto sarebbe soddisfatta di vedere il cavalluccio marino battagliare per la massima serie. Negli ultimi quattro anni i granata hanno sempre lottato per evitare la retrocessione, ora è arrivato il momento di alzare l’asticella. Giocare all’Arechi non è facile per nessun avversario e le porte chiuse penalizzano e non poco. Nessuna curva in B trasmette quel calore: è un arma in più, il vero dodicesimo uomo in campo che ti spinge nei momenti difficili. In pochi lo stanno rimarcando, ma questo rush finale senza pubblico ha danneggiato soprattutto la Salernitana".

Si chiede a Calil un giudizio su Djuric, attaccante che ha raggiunto la doppia cifra per la prima volta in carriera: "Non posso che parlare bene di Milan. Abbiamo giocato insieme, è un grandissimo attaccante che aveva soltanto bisogno della fiducia di tutti. La pressione fa parte del gioco, ma il calciatore percepisce se la critica è costruttiva o distruttiva. Sono molto contento per lui, non è facile trasformare a Salerno i fischi in applausi. La tifoseria è molto focalizzata sugli attaccanti che segnano sempre, il fatto che sia arrivato in doppia cifra gli rende merito ed è una bella soddisfazione anche per la società che ha creduto in lui quando sembrava ormai poco preso in considerazione". E' andata diversamente, però, a Giannetti, Jallow e Cerci per motivi ovviamente differenti: "Senza continuità e fiducia non è facile, anche un atleta di alto livello rischia di pagarne le conseguenze e la serie A è piena di esempi del genere. Se l’allenatore mette da parte un calciatore, non si può aspettare che faccia la differenza quando viene chiamato in causa. La Salernitana, in attacco, ha elementi con un curriculum eccezionale e la società, più di acquistarli, non poteva fare. RIpeto quanto detto: soprattutto chi fa l'attaccante deve avvertire la spinta di tutte le componenti, altrimenti a Salerno si fa dura”.

Infine sui suoi ricordi: "Vincere a Salerno significa tanto. Se penso alla mia esperienza lì ho ancora i brividi, solo chi ha vissuto quei momenti può capire che sensazione si provi. Sembrava quasi di aver vinto un Mondiale, la maglia granata è sempre nel mio cuore e nei miei pensieri. Sono innamorato della città, sarebbe fantastico festeggiare con voi la promozione in A". 

Sezione: Esclusive TS / Data: Mer 29 luglio 2020 alle 16:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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