Luigi Canotto è stato l'ospite del ventitreesimo appuntamento della rubrica "Due chiacchiere con...". L'attaccante classe '94, in forza alla Juve Stabia, in passato ha vestito anche la maglia della Salernitana. Ecco l'intervista del numero diciotto delle vespe rilasciata sul profilo instagram di TuttoSalernitana.com. 

Salve Canotto, come sta vivendo il periodo di 'quarantena'?
"Io sono rimasto a Castellammare, lontano dalla mia famiglia. E' una situazione abbastanza particolare. Mi alleno tutti i giorni, seguo il programma che ci ha dato la società. Poi guardo qualche serie insieme alla mia ragazza. Spero soltanto che la situazione migliori".

La Lega Pro va verso la sospensione, mentre la Serie B dovrebbe ripartire, qual è il suo pensiero?
"Secondo me i campionati devono finire. La Lega Pro ha tanti problemi, soprattutto economici. E' giusto che squadre come il Monza, la Reggina e il Vicenza vengano promosse. Invece non condivido il sorteggio della quarta squadra. La situazione in Serie B è diversa, bisogna riuscire con tutte le precauzioni necessarie a completare la stagione".

Se si dovesse ripartire c'è l'idea di giocare in estate e ogni tre giorni, lei è d'accordo?
"Per quanto mi riguarda non ci sono problemi. Siamo dei calciatori, pagati per giocare e dobbiamo dare il buon esempio". 

Un altro tema delicato è il 'taglio degli stipendi', cosa ne pensa? 
"A Castellammare abbiamo un bellissimo rapporto con la società, che non ci fa mancare mai niente. Se dovessero chiedere qualcosa, sono sicuro che io e i miei compagni gli andremo incontro. Per me la Juve Stabia è una famiglia". 

Torniamo al calcio giocato: la Juve Stabia sta disputando una buona stagione, può fare di più?
"Le prime partite sono state incredibili, non riuscivamo a vincerne una. Poi dopo il ritiro in Sicilia è cambiato tutto. Siamo rinati come squadra e come gruppo. Io credo che se non hai una società unita, dai calciatori ai magazzinieri, non vai da nessuna parte". 

Lo stadio 'Romeo Menti' è un fortino, condivide?
"Nel nostro stadio quest'anno siamo riusciti a fermare diverse big, come la Salernitana, Benevento e Pescara. I nostri tifosi sono il dodicesimo uomo in campo, ci danno una carica immensa e ci stanno sempre vicini, anche nei momenti negativi".

Come squadra siete cresciuti anche fuori dalle mure amiche.
"Grazie al mister Caserta. Ricordo ancora la trasferta di Verona, contro il Chievo. Stavamo perdendo 2-0, alla fine del primo tempo siamo entrati negli spogliatoi e il mister con tranquillità ci ha trasmesso la voglia giusta per ribaltare il risultato. E infatti alla fine vincemmo (2-3 nda). Quella è stata una vittoria di tutto il gruppo".

A proposito di mister Caserta, quanto è importante avere in panchina un allenatore giovane?
"Il mister oltre a essere un ottimo allenatore, a livello umano è una bravissima persona. Grazie a lui sono cresciuto tanto, sto migliorando e ora si iniziano a vedere i risultati. Ha tante idee di gioco e ce le trasmette durante gli allenamenti. Poi sta a noi mettere in campo quello che abbiamo imparato. In Serie B mi piacciono anche Italiano dello Spezia e Pippo Inzaghi del Benevento". 

Che rapporto ha con Fabio Caserta?
"Un rapporto bellissimo. Sbaglio tanti gol facili, ma non ho mai sentito una sua parola fuori posto. Anzi ti invoglia a dare e fare di più". 

Le sue dichiarazioni prima del derby d'andata con la Salernitana scatenarono un putiferio: vuole chiarire la sua posizione?
"Quelle dichiarazioni sono state strumentalizzate. Io parlavo di 'guerra' a livello calcistico. Con molti calciatori granata mi sento anche, sono miei amici". 

Parliamo sempre del derby con i granata, segnò la rete del definitivo 2-0 ed esultò giustamente... 
"Non ho niente contro la Salernitana e i suoi tifosi. A 16 anni ho anche indossato la maglia granata, ma credo che nessuno si ricordi di me. Quindi aver segnato ed esultato non penso sia stata una scelta sbagliata". 

Cosa conserva della sua breve esperienza a Salerno?
"Ricordo che all'epoca avevamo una squadra fortissima e mi allenavo con calciatori del calibro di Montervino, Biancolino, Giubilato e molti altri. Ero emozionato. E' stata un'esperienza fantastica..."

A proposito di grandi calciatori quanto è difficile  per un giovane giocare con atleti così importanti? 
"Dipende tutto dal carattere che hai. Io ricordo che prendevo tutti i consigli che mi davano. Parlavo sempre con Montervino, che ancora oggi sento, e Biancolino. Ho fatto le mie presenze, ma non ho visto più il campo da quando il mister decise di inserire un tridente composto soltanto da over, davvero forte". 

Se ci fosse l'occasione tornerebbe alla Salernitana?
"A Salerno sono stato benissimo, è una piazza che fa paura soltanto a nominarla. Quando ancora oggi guardo le partite della Salernitana c'è un sacco di gente che la segue. Per ora sono un calciatore della Juve Stabia fino al 2021, quando tutto sarà finito ci metteremo seduti con la società e parleremo del mio futuro". 

La rosa della Salernitana è forte e completa, può essere l'anno giusto?
"E' una squadra forte, con un allenatore altrettanto buono. Se dovesse arrivare ai play-off sono sicuro che potrebbe giocarsi tranquillamente la Serie A". 

Il derby di ritorno si dovrebbe giocare a porte chiuse, quanto è importante avere il proprio pubblico sugli spalti?
"Sia la Salernitana che noi saremo penalizzati sotto questo punto di vista. Giocare senza pubblico sarà una bella botta, ma purtroppo non ci sono alternative". 

Qual è il gol più bello che ha realizzato quest'anno?
"Sicuramente quello con il Pordenone, ma anche l'altro fatto a Pescara: un taglio, uno stop e poi il tiro. Potevo farne altri, e su questo devo migliorare". 

E' giovane, ha ancora ampi margini di crescita, qual è il suo sogno nel cassetto?
"E' arrivare a giocare in Serie A. Tutti i giorni mi alleno, lavoro per questo obiettivo". 

Cosa farà dopo la fine di questa lunga quarantena?
"Uscirò di casa, andrò in spiaggia e ritornerò il giorno dopo (ride nda)". 

Sezione: Esclusive TS / Data: Lun 20 aprile 2020 alle 17:00
Autore: Orlando Aita
vedi letture
Print