C'è poco da dire rispetto alla gara disputata ieri allo stadio Giuseppe Meazza, alias San Siro di Milano, tra Milan e Salernitana. Una gara senza storia e con un copione chiaro sin dalla vigilia, che la Salernitana ha contribuito a portare avanti. Gara a senso unico come confermato dalle statistiche: oltre il 70% del possesso palla, oltre venti tiri in porta da parte dei rossoneri, sciuponi, contro gli appena 7 della Salernitana (nessuno veramente pericoloso), oltre il triplo dei passaggi riusciti (635 a 223) e dei cross (11 a 4). In sintesi, granata mai in partita, dal primo al novantesimo minuto. 

Per capire le ragioni di questa gara a senso unico partiamo dalla formazione: Pioli vara il turnover ma non rinuncia al suo 4-2-3-1 tutto fantasia e tecnica dietro la punta, Pellegri, chiamata a far rifiatare Ibrahimovic. Di contro, un Salernitana assediata dagli infortuni che si affida a un 4-4-2 iniziale, che diventa un 3-5-2 ma che in realtà resta un 5-3-2 per non prenderle. Colantuono infatti inizialmente tiene Ranieri e Veseli bloccati sulla linea dei due centrali, Bogdan e Gyomber, con Zortea e Lassana Coulibaly esterni di centrocampo: il maliano molto più fermo, e l'ex cremonese più offensivo, a dar manforte ai due davanti, Ribery sulla trequarti e Simy in attacco. Dopo il goal spacca partita di Kessie al 5' minuto di gioco, la Salernitana prova a far salire anche Ranieri, accentrando Veseli con Gyomber e Bogdan, ma l'ex Viola non riesce a contenere le sfuriate avversasrie, anche perchè poco coperto da Lassana Coulibaly, e quindi di fatto rimane bloccato sulla linea dei difensori. Il centrocampo centrale granata, composto da Di Tacchio e Schiavone, non fa filtro e perde qualsiasi tipo di duello con Krunic, Bakayoko e Kessie, oltre a non ripiegare a raddoppio su Diaz che fa quello che vuole in mezzo al campo. Palloni giocabili ne arrivano pochi a Ribery, forse solo 3 in tutto il primo tempo, di cui uno recuperato proprio da lui che porta al tiro fuori di Zortea. Nelle altre occasioni però il francese non è lucido e ne spreca una clamorosa, poco dopo la mezzora di gara. 

Nel secondo tempo Kastanos prova a smuovere le acque, con una conclusione da fuori, qualche calcio da fermo, e velocizzando quel poco di giropalla che si riusciva a fare, ma predica praticamente nel deserto e non trova supporto ne dal tandem iniziale ne dai sostituti, Djuric e Bonazzoli. 

Colantuono però è in piena confusione, tanto da non esser ben chiara l'idea tattica che intendeva apportare: 4-4-2 con Kastanos e Kechrida larghi su Schiavone e Coulibaly o 4-3-3 con Schiavone play basso, Coulibaly e Kastanos ai suoi lati e Kecrhida a supporto di Bonazzoli, un pò come fatto da Zortea nella prima frazione. La confusione in campo è palese e il Milan, con i due binari esterni trovano delle praterie immense, con conseguenti occasioni che fioccano, anche se non si concretizzano per la poca lucidità sotto porta di Diaz e Kessie, e per le buone risposte di Belec in almeno due occasioni. 

Una gara da dimenticare sotto tutti i punti di vista: scelta del modulo iniziale, scelta dell’undici iniziale, scelta e tempi delle sostituzioni ma soprattutto sotto il profilo mentale di approccio alla gara. 

© foto di DANIELE MASCOLO
Sezione: Esclusive TS / Data: Dom 05 dicembre 2021 alle 12:30
Autore: Roberto Sarrocco
vedi letture
Print