La Salernitana di Castori confermai progressi delle ultime due uscite stagionali, soprattutto in termini di intensità e densità in fase offensiva. La sconfitta di Sassuolo è sicuramente diversa da quella di Torino, dove la Salernitana è stata travolta nella ripresa, crollando dal punto di vista mentale e fisico. Il cambio modulo di Castori, l'ennesimo da inizio stagione, ha garantito maggiore copertura e soprattutto un baricentro più alto rispetto alle altre gare in trasferta, anche al cospetto di chi, come il Sassuolo di Dionisi, fa proprio del palleggio e del fraseggio in mezzo al campo il suo credo calcistico. Un 4-3-1-2 con una linea da quattro adattata sugli esterni, un centrocampo a rombo con Di Tacchio vertice basso coperto dai due Coulibaly e, la sorpresa di giornata, Kastanos finalmente in campo in veste del vice-Ribery. Davanti Gondo in appoggio a Djuric. Un modulo questo che ha permesso di mantenere un discreto possesso palla, oltre il 42%, con 255 passaggi finalizzati e 16 cross, addirittura superiori alla squadra di casa (12). Anche le conclusioni verso la porta, 12 di cui 5 nello specchio, sono state considerevoli, quasi pari a quelle della squadra padrona di casa (ferma a 6 verso lo specchio, di cui il goal di Berardi). 20 dribiling tentati e riusciti e il doppio dei corner dei neroverdi (8 a 4) chiudono delle statistiche che fanno ben sperare, almeno vogliamo crederci, sul futuro.

Il 4-3-1-2 di Castori ha permesso di chiudere la profondità che il trio Boga-Djuricic-Berardi portava nella trequarti granata: i due esterni di Castori erano coperti dai due Coulibaly e sono andati poco in difficoltà: Gyomber su Boga e Ranieri su Berardi hanno limitato quanto più possibile gli strappi dei due esterni, concedendo poco o nulla, tranne nell'occasione del goal e in poche altre situazioni offensive. La maggior parte dei pericoli è partita dal centro, dove Di Tacchio, decisamente in giornata no, ha perso praticamento ogni duello con il dirimpettaio Djuricic, dai piedi del quale partivano praticamente tutte le costruzioni offensive della squadra di Dionisi. Eccezion fatta per Gagliolo, ancora lontano parente di quello visto negli ultimi anni a Parma, la difesa ha giocato una buona partita, confermando Strandberg come leader e uomo chiave. 

Altra nota lieta è Kastanos: invocato a gran voce da tifosi e addetti ai lavori (compresa la scrivente redazione), il centrocampista cipriota ex Juve ha dimostrato tutte le sue qualità, non sfigurando nel ruolo di "vice-Ribery". Kastanos ha unità le line di centrocampo e attacco, dettando tempi e abbassandosi quando la squadra doveva rifiatare ed uscire dalla presione neroverde. Buono dunque l'esordio dell'ex Frosinone, che si candida a diventare uno dei perni della nuova Salernitana di Castori. 

Finiamo con la nota più dolorosa: l'attacco. Bene le seconde punte, sia Gondo (anche se meno rispetto alle precedenti uscite) che Bonazzoli, il quale forse meriterebbe più minutaggio, specie in assenza di uno come Ribery. Male, malissimo, le prime punte: Djuric al di la di qualche sportellata non si rende mai pericoloso, Simy è l'alterego, negativo, di quello visto negli ultimi anni a Crotone. La condizione è arrivata, ora dovranno arrivare anche i goal.

Castori ha sistemato difesa e centrocampo, passando da 4 goal subiti a partita, a 4 goal subiti in 3 partite: ora va sistemato solo l'attacco, soprattutto in fase di finalizzazione. 

Sezione: Esclusive TS / Data: Lun 27 settembre 2021 alle 12:30
Autore: Roberto Sarrocco
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