Se oggi la Salernitana milita nel campionato di serie A, parte del merito è anche di un ragazzo arrivato qui in punta di piedi e che, cresciuto molto sotto la guida di Ventura, è riuscito a ritagliarsi uno spazio determinando il fondamentale successo in rimonta col Venezia e sbloccando il risultato anche a Pordenone con uno splendido pallonetto. Cedric Gondo fece di tutto per tornare a settembre, rischiando anche di restare fuori rosa alla Lazio. Il gol con il Verona sotto la Sud, prestazioni sempre di gran cuore e spesso sopra la sufficienza non sono bastate per strappare la riconferma e molti tifosi ritengono avrebbe potuto dare un contributo maggiore rispetto al non pervenuto Mousset. La redazione di TuttoSalernitana lo ha contattato telefonicamente per capire cosa sia successo a gennaio: "Anzitutto devo fare una premessa: è vero che non c'era la società alle spalle e che ogni giorno ascoltavamo voci discordanti sul futuro del club, ma i calciatori non hanno pagato minimamente la situazione. Ci hanno messo nelle condizioni di lavorare al meglio, in totale normalità. Non c'erano alibi, toccava a noi portare a casa risultati diversi. Certo, la categoria era diversa e tanti avversari si sono dimostrati superiori, ma è chiaro che avremmo meritato qualcosa in più. Ciò detto, posso dire che la partenza è stata una scelta condivisa. La società e la dirigenza mi hanno detto delle cose, io le ho accettate e sono ripartito da una piazza importante come Cremona. E' andata così. Mi è dispiaciuto molto, ma mi sono tolto comunque la soddisfazione di vincere un altro campionato".

Sulla sua esperienza a Salerno: "Devo molto a mister Ventura. Mi lanciò nel calcio che conta e fu bravo ad aspettare il momento giusto. Alla lunga sono riuscito a dare un buon contributo e a integrarmi in un sistema di gioco offensivo e propositivo. Anche Castori mi ha dato tanto, un anno fa abbiamo vinto un campionato anche grazie a lui e mi ha sempre manifestato stima e fiducia. Da ogni allenatore cerco di trarre il massimo. Nei ricordi sarà sempre indelebile la doppietta in 2 minuti col Venezia, purtroppo in uno stadio vuoto. Sappiamo quanto l'Arechi possa trascinare, quest'anno finalmente ho potuto ammirare uno stadio pieno e la spinta si sentiva. Lì ho lasciato un pezzo del mio cuore. Mi piacerebbe essere a Salerno per la partita interna con l'Udinese". E proprio in merito arriva l'augurio finale, con tanta scaramanzia: "Vorrei dire una cosa ma preferisco seguire l'esempio dei tifosi: non succede ma se succede...intanto zitt! Mettiamola così: la Cremonese è andata in serie A e sarebbe emozionante affrontare la Salernitana. La rimonta è stata importante, sono arrivati tanti successi in questo rush finale e ora manca l'ultimo step. Aspetto l'aritmetica salvezza per festeggiare doppiamente".

Sezione: Esclusive TS / Data: Mer 11 maggio 2022 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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