Anderson Rodney de Oliveira, noto più semplicemente come “Babù”, ha vestito la maglia della Salernitana dal 2001 al 2003, collezionando 27 presenze in totale. Ai nostri microfoni ha raccontato i ricordi che custodisce della sua esperienza in granata e non solo.

Babù, ha seguito la cavalcata della Salernitana che ha portato alla conquista della Serie A?

«L’ho seguita per quel che ho potuto, essendo molto impegnato con la mia scuola calcio. Ad inizio anno non avrei posizionato la Salernitana in pole position, ma non perché non credessi nelle qualità di questa squadra. C’erano altre formazioni che partivano favorite, come ad esempio il Monza. Poi quello di Serie B è un campionato molto complesso. Da tifoso, è ovvio che si spera sempre in un risultato del genere. Da ex calciatore, cercando di analizzare la situazione a 360 grandi, va detto che altri club avevano organici più attrezzati».

Lei è arrivato a Salerno nel 2001, qualche anno dopo l’impresa della formazione di Delio Rossi. Se dovessimo fare un paragone tra quella rosa e quella che ha centrato la promozione quest’anno, quale sarebbe “superiore”?

«A dirla tutta, quella Salernitana era una grande squadra. Una formazione molto attrezzata, con tanti giocatori interessanti. Quando arrivai a Salerno, c’erano ancora elementi di quella rosa come Luca Fusco e Giacomo Tedesco. Magari c’era qualchè difficoltà in più, molti calciatori scendevano dalla A alla B per giocare. Ma anche la Salernitana attuale ha dimostrato di essere molto forte, a questi ragazzi va dato il merito di aver fatto qualcosa di importante».

Quali sono i ricordi che conservi con più piacere della sua esperienza in granata?

«La Salernitana è semplicemente speciale. Credo che una piazza del genere faccia bene alla Serie A, che con il ritorno di una città come Salerno ha avuto solo da guadagnarci. Di quegli anni porto ancora dentro un grande affetto, posso solo essere grato per ciò che ho imparato da quell’esperienza. Arrivai lì in giovane età, quei ricordi mi hanno accompagnato per tutta la carriera».

Oltre la Salernitana, ritroverà in Serie A anche un’altra formazione nella quale ha militato: il Venezia. Quest’anno per chi farà il tifo?

«A Salerno ho vissuto tre anni molto belli, anche se l’ultimo di questi non è stato il massimo dal punto di vista sportivo. Penso sia giusto per me fare Salernitana, me la porto nel cuore. A Venezia ho giocato soltanto per un anno, una stagione complicata».

Ora per la società arriva il difficile: fare mercato.

«La Serie A è tutta un’altra cosa. La B è un campionato nettamente meno complicato della massima serie, penso che la società stia già valutando dove intervenire. È chiaro che farebbe piacere a tutti vedere riconfermato il gruppo attuale, ma vanno fatti investimenti. In A vieni punito al primo errore. Ripeto: a questi ragazzi vanno fatti solo i complimenti, ma gli dovranno essere affiancati elementi di esperienza».

Sezione: Esclusive TS / Data: Ven 04 giugno 2021 alle 20:30
Autore: Ferdinando Gagliotti / Twitter: @Ferdinandogagl3
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