Dopo aver votato portieri, difensori e centrocampisti, proponiamo oggi il pagellone del 2022 riferito agli attaccanti. Ecco le nostre valutazioni:

Milan Djuric 7,5: il calcio è materia opinabile e ogni idea è legittima e rispettabile, ma riteniamo che abbia visto un altro campionato chi critica un giocatore generosissimo, professionale, andato via con dispiacere e che era il vero e proprio regista avanzato della Salernitana. L'anno scorso è stato semplicemente decisivo per il raggiungimento della salvezza, quell'attaccante che esaltava le caratteristiche dei compagni di reparto, che giganteggiava a cospetto di tutti i difensori e che ha segnato anche gol pesantissimi come quelli contro Milan, Verona, Sassuolo e Fiorentina. La sua mancata riconferma è errore ancora rimediabile, soprattutto perchè questo famoso gioco palla a terra non si è mai visto. Probabilmente il migliore dello scorso girone di ritorno.

Lys Mousset 4,5: anche Sabatini può commettere qualche errore, soprattutto se hai pochissimo tempo per incidere e devi incassare tanti no legati alla posizione in classifica. Quando chiamato in causa ha mostrato di essere inadeguato.

Filipe Mikael 4: doveva essere il goleador a cui aggrapparsi per raggiungere la salvezza, invece non ha lasciato il segno. Il palo a Udine e la rovesciata spettacolare contro il Torino non bastano per meritare una valutazione diversa, soprattutto per le condizioni in cui si è presentato prima della partenza per il ritiro.

Federico Bonazzoli 7: è vero che la seconda parte del 2022 è stata deludente, con una sola rete, due assist e tanti 5 in pagella. E' altrettanto vero che Nicola lo fa giocare trenta metri lontano dalla porta. Ma la salvezza della Salernitana è passata dai suoi piedi. L'esclusione pre Spezia ha fatto scattare quella scintilla che gli ha permesso di prendere per mano i compagni e di instaurare un rapporto splendido con la piazza, con tanto di brioches celebrative all'indomani dello 0-4 indolore con l'Udinese. Le rovesciate con Milan ed Empoli e la zampata da bomber di razza con la Fiorentina mettono ancora oggi i brividi. Quanto sarebbe importante recuperare quel giocatore magnifico che abbiamo aspettato tutti in estate...

Simone Verdi 7: ancora oggi riteniamo un clamoroso autogol non averlo trattenuto. Ha proprio le caratteristiche che mancano a questa squadra. Qualità, rapidità, duttilità, capacità balistiche su calcio piazzato. E proprio due punizioni capolavoro rappresentarono il bigliettino da visita nel giorno dell'esordio in granata, con tanto di sorriso compiaciuto in tribuna di Sabatini. E poi il primo tempo devastante con la Fiorentina, la super prestazione contro l'Atalanta, il gol al 95' di Udine, quel rigore segnato con il Cagliari quando il pallone pesava un quintale. Che rimpianto!

Diego Perotti 4,5: quanto poteva costare quel rigore sbagliato a Empoli? Può succedere, ci mancherebbe. E' in generale che non ha dato nulla alla causa, anche per un infortunio.

Boulaye Dia 7: impatto ottimo con il campionato italiano, sei gol e due assist è bottino straordinario per un ragazzo che ha dato visibilità alla città e alla nostra squadra di calcio con la sua meritata convocazione ai mondiali. Trattenerlo sarebbe il vero colpo del mercato di gennaio, bravo De Sanctis a condurre la trattativa con pazienza per tutta l'estate.

Krzysztof Piatek 6+: a Torino, contro la Juve, la sua miglior prestazione. Gol a parte fu una spina nel fianco. Per il resto è stato altalenante, con tre reti segnate, qualche errore clamoroso (come in casa con lo Spezia) e un tipo di gioco che non gli permette di stazionare stabilmente in area di rigore. Messo in condizione può essere devastante.

Erik Botheim 5: appare ancora un po' troppo acerbo per il calcio italiano, laddove ti ritrovi addosso il difensore che ti morde le caviglie non appena provi a stoppare il pallone. L'eurogol siglato col Galatasaray illuse avessimo già in casa il bomber dell'anno, invece è stato piuttosto deludente quando chiamato in causa. Il gol con la Samp e la sponda per Dia contro il Verona unici lampi nel buio. 

Franck Ribery 6: il discorso sarebbe lunghissimo, è evidente che in campo abbia fatto pochino rispetto ad aspettative e potenzialità pur ricoprendo un ruolo decisivo all'interno del gruppo. Siamo certi possa essere determinante in questa nuova veste. Vederlo piangere sotto la Sud e dare l'addio al calcio con la maglia granata è un momento da brividi che resterà per sempre nella storia.

Simy, Valencia, Vergani sv

Sezione: Esclusive TS / Data: Mar 22 novembre 2022 alle 23:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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