Intervistato in esclusiva dalla redazione di TuttoSalernitana, l'ex direttore generale del Salerno Calcio Danilo Pagni ha analizzato il momento vissuto dai granata con la consueta obiettività. Ecco le sue dichiarazioni:

Come si fa ad uscire da questa situazione complessa?

"Credo che un campionato di sofferenza andava messo in preventivo, stiamo parlando di una società che è stata iscritta in ritardo e che, senza un presidente, ha incontrato delle difficoltà pur allestendo, nel complesso, una rosa interessante. Ho visto molte partite, in alcuni casi i risultati sono stati bugiardi: ricordo, ad esempio, le trasferte con Sassuolo e Bologna, ma anche la partita interna con l'Atalanta. E' chiaro che gli episodi fanno la differenza, così come le giocate dei campioni che possono risolverla in dieci secondi. Lì devi solo toglierti il cappello. Ma resto fortemente convinto che la Salernitana possa salvarsi".

Addio Castori, arriva Colantuono. Giusto così?

"Diciamoci la verità: la Salernitana ha vinto il campionato proprio quando nessuno se lo sarebbe aspettato, questo amplifica i meriti dell'ex allenatore che è stato artefice principale. Nel calcio, purtroppo, contano solo i risultati, la squadra è ultima e quindi la dirigenza avrà fatto le opportune valutazioni. Di certo c'è che Castori va applaudito e ringraziato. Quanto a Colantuono, leggo sul web che ci sono molti tifosi particolarmente scettici. Stiamo parlando, però, di un mister che era considerato tra i più bravi fino a 4-5 anni fa, non credo che abbia dimenticato come si lavora o che si sia rincretinito. Ci vuole fiducia, pazienza e sostegno, tra l'altro è conoscitore della categoria avendo collezionato oltre 200 panchine".

Cosa si sente di dire alla tifoseria?

"So quanto incide Salerno, ebbi modo in pochissime ore di rendermi conto dell'amore e della passione della gente. E' una componente che incide tanto, devono continuare a fare il tifo dalla prima all'ultima giornata perchè solo con la compattezza dell'ambiente potranno arrivare i risultati agognati".

Marchetti dice che si occupa dell'aspetto economico, Fabiani assicurava che Castori non fosse in discussione eppure un amministratore unico entra nelle vicende tecniche. Come si deve comportare un direttore sportivo in questi casi?

"In pratica la gente vuole che Fabiani debba dimettersi perchè è stato scavalcato. Io domando: e perchè dovrebbe? La Salernitana è una sua creatura, i numeri lo premiano come il dirigente più vincente di sempre e ha riportato la Salernitana in serie A dopo 22 anni. Ci può stare che un presidente o un suo rappresentante decida in prima persona, quante volte De Laurentiis a Napoli agisce senza confrontarsi con nessuno? Direi che va sostenuta tutta la Salernitana, compresi i dirigenti che hanno accettato di traghettarla in una fase complessa e in cui, per chiunque, sarebbe stato semplice scappare".

Qualche tempo fa, in D, disse "Il San Paolo non è poi così lontano", titolo del capitolo del libro Macte Animo. E tra poco ci sarà il derby...

"E' una cosa che mi rende orgoglioso, dissi una frase simile anche a Gallipoli e ci ritrovammo a battagliare con il Lecce che sembrava inarrivabile. La Salernitana, vincendo la D, ha posto le basi per giocare una partita attesa da anni. E all'Arechi può succedere di tutto contro chiunque".

E lei perchè è ancora a spasso?

"Perchè sono una persona che non fa mangiare nessuno, vado avanti per meritocrazia e non perchè faccio favori. Purtroppo oggi le ingerenze dei presidenti e dei procuratori sono quotidiane, il calcio  è diventato una giungla in cui bisogna sapersi muovere e non sempre i meriti vengono premiati".

Sezione: Esclusive TS / Data: Mer 20 ottobre 2021 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
vedi letture
Print