L’addio alla panchina rossoblu in piena pandemia, per stare vicino alla propria famiglia in un momento quanto mai delicato, specie per le regioni Veneto e Lombardia. Ora la voglia matta di tornare a fare il proprio mestiere, ma in attesa che qualche società decida di puntare su di lui, Bepi Pillon sarà spettatore particolarmente interessato della sfida di domenica sera tra il Cosenza, la sua ultima squadra, e la Salernitana del «vecchio amico» Fabrizio Castori. Il tecnico di origini trevigiane lasciò la panchina calabrese lo scorso marzo, dando spazio al suo giovane vice Occhiuzzi, che dopo la lunga sosta riuscì, con un cammino da record, a centrare la salvezza diretta.
Mister Pillon, che Salernitana ha visto fino ad ora?
"Una squadra che sta facendo molto bene, è partita alla grande e ha ottenuto ottimi risultati. Certo mantenere questo trend non è facile, eppure chi ci giudica non valuta il gioco ma, appunto, i risultati. E quelli parlano da soli, pure se non sempre c’è stata brillantezza".
Merito anche di Castori, un altro tecnico navigato della categoria?
"Siamo amici, ci conosciamo da tempo, è da tanti anni che ci incontriamo da avversari, sicuramente conoscendolo proverà a dare filo da torcere a tutti. Si vede che a livello caratteriale questa squadra ha la sua impronta, non molla mai, è molto compatta. Per la promozione diretta vedo avanti altre squadre, ma credo che per i playoff ci sarà da fare i conti anche con la Salernitana, mi sembra un obiettivo a portata di mano, anzi sono sicuro che Fabrizio lo centrerà".
Chi vede favorito per il grande salto in serie A?
"Al momento il Lecce ha qualcosa in più di tutte le altre, anche se siamo solo all’inizio. Sia per il gioco, il migliore nelle ultime giornate, che per l’organico. Corini ha a disposizione giocatori tecnici, di una grande qualità, alcuni sono già da serie A. Tolti i salentini, noto il grande equilibrio di sempre in questa categoria, le battaglie vere ci saranno a partire da aprile, solo allora si delineeranno i valori".
Da un allenatore esperto, a uno giovanissimo, Roberto Occhiuzzi. Ha ereditato il suo Cosenza…
"È molto bravo, quando c’ero io era il mio allenatore in seconda, e si vedeva già che era competente, ne capisce di calcio, ed in più è un ottimo ragazzo. Direi che ho lasciato il Cosenza in ottime mani, sta vivendo il suo percorso alla grande, e la sua squadra ha una fisionomia ben precisa. Combatte, ma gioca anche bene, come successo contro il Frosinone, quella è stata una vittoria pesantissima, e ha dimostrato che c’è del valore in rosa".
Eppure tutto è partito dal suo addio...
"Sì, in quel momento c’era una situazione delicata, specie per regioni come Lombardia e Veneto, ho scelto di lasciare per poter essere vicino alla mia famiglia e ai miei cari, lontani migliaia di chilometri e senza possibilità di poterli raggiungere. Per allenare ci deve essere tranquillità, serenità mentale, non ho problemi a dire che allora non ne avevo, ho pensato alla mia famiglia e ho preso questa decisione, ora si conosce un po’ meglio questa situazione, sono convito che a breve ne usciremo fuori, e io mi sento pronto per tornare in panchina".
Al Pescara ha allenato Mirko Antonucci, pensa che potrà tornare utile al suo amico Castori?
"Credo proprio di sì. Ha qualità enormi, deve solo tirare fuori il carattere e provare a guadagnarsi più spazio, dipende da lui. Io ho avuto la fortuna di allenarlo a Pescara e ha fatto molto bene, considerando che era alla prima esperienza vera dopo l’esordio con la Roma. Sarà un’ottima arma in più a disposizione della Salernitana nel corso del campionato".

Sezione: News / Data: Ven 27 novembre 2020 alle 11:00 / Fonte: La Città
Autore: TS Redazione
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