Gli eventi bellici travolsero tutto e si dovette attendere l’estate del ‘44 per vedere un altro derby nella Coppa della Liberazione. La partita si giocò a Cava e i blu si imposero per 4-1. La gara di ritorno secondo alcune fonti sarebbe stata vinta dalla Salernitana, ma non esistono in merito né risultato né marcatori.

33 ANNI DOPO - Dopo quella gara, per ben 33 lunghi anni Salernitana e Cavese non si affrontarono poiché partecipavano a campionati differenti, con i granata più o meno stabilmente in serie C, con diversi campionati in B e uno in A, mentre la Cavese si dibatteva tra serie C, serie D e il calcio dilettantistico. Il tanto atteso rendez vous  avvenne nella stagione ‘77-78 dopo che la Pro Cavese (la particella Pro era stata aggiunta al nome dopo l’acquisizione del titolo dalla Pro Salerno, in Quarta serie) aveva vinto il campionato di serie D.

Il derby arrivò alle settima e si disputò al Vestuti davanti a circa novemila persone con incasso record (28.344.500). La gara iniziò non senza incidenti sulle tribune, dove c’erano numerosi tifosi della Cavese che occupavano la curva nord e la parte nord dei distinti. Al 36’ del primo tempo la Cavese andò in vantaggio con Cassarino. Il pareggio granata al 19’ della ripresa fu realizzato da Tivelli (su rigore) e 9’ più tardi la Salernitana raddoppiò con Ghilardi. Sembrava fatta e in curva Sud ballavano circa 4000 tifosi granata, ma a 6’ dalla fine Scardovi indovinò il varco giusto e ristabilì la parità sul due a due. Ulteriori incidenti si verificarono fuori dallo stadio dove fu organizzata una caccia al cavese.

E purtroppo episodi di violenza caratterizzarono anche la gara di ritorno al Comunale di Cava. La partita - iniziata con il lancio di pesci marci sulla squadra granata - fu vinta in maniera netta (2-0) dalla Cavese (gol di Cassarino al 22’ pt e Moscon 31’ st). Due ultras granata invasero il campo (colpirono Cafaro, portiere della Cavese), mentre il n.12 granata Degli Schiavi prendeva a sua volta dei colpi proibiti. Gara sospesa per circa 5’ poi condotta regolarmente al termine.
Nel campionato successivo (riformato in C1) Pro Cavese e Salernitana pareggiano 0-0 sia la gara di andata (Belotti sprecò un calcio di rigore assegnato ai blu) che il match di ritorno. In entrambe le gare si verificarono odiosi incidenti.

Stagione ‘79-80. Dalla Salernitana la Cavese acquista De Tommasi per duecentomila lire (!), un giocatore elegantissimo che a Cava diventerà l’anno dopo capocannoniere con 17 reti e dopo tre anni sarà ceduto al Bari per circa mezzo miliardo di lire. La Cavese dà alla Salernitana in prestito De Biase, nonché i vari Moscon, Botteghi e Gabriele Messina (grande goleador). Nel precampionato la Salernitana vince la Coppa dell’Amicizia (1-0), battendo la Cavese con un gol di Messina che pochi giorni dopo rifila alla sua ex squadra una tripletta dando alla Salernitana un successo in Coppa Italia. La rete cavese fu realizzata da Chirco. I successi nelle Coppe illudono i granata.

Alla quinta di campionato, al Vestuti, vince la Cavese che va in gol al 5’st con De Tommasi, subisce il pareggio di Messina (8’ st su rigore) e poi realizza il gol vittoria con Viciani jr. al 24’ st. La sconfitta nel derby produsse licenziamenti a catena nella Salernitana: foglio di via al tecnico granata Viviani, al diesse Recchia e al segretario Milo. A Cava si registrarono scene di giubilo. Dopo circa sessant’anni gli aquilotti avevano vinto di nuovo a Salerno. Nella gara di ritorno però la Salernitana si prese subito la rivincita con Messina che approfittando di un’incertezza della difesa metelliana realizzò il gol vittoria.
 

Sezione: Pillole di Storia / Data: Mer 01 ottobre 2025 alle 22:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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