Era il 24 maggio ‘42. La Salernitana impose la più pesante sconfitta mai subita dalla Cavese 8-0. Nel primo tempo andarono in gol Margiotta (28’) e Dalfin (32’). Nella ripresa il diluvio. Al 4’ Dagianti su rigore, al 14’ al 27’ e al 29’ Margiotta, al 33’ Chiesa e al 42’ ancora Margiotta. Tifosi salernitani in delirio, malumore e turpiloquio nello spogliatoio della Cavese. Tornati a Cava alcuni dirigenti metelliani denunciarono il proprio portiere Cozzi (ex Salernitana) di essersi venduto la partita. Messo alle strette il portiere confessò che la sera prima della gara un emissario della Salernitana gli aveva rifilato metà banconota da 1000 lire come anticipo (presso il bar Vittoria di Salerno) per aiuto a vincere.

Denuncia della Cavese alla FIGC per illecito sportivo. A Salerno successe il finimondo: la squadra e la società si dichiararono all’oscuro di tutto e anzi furono lanciate pesanti accuse alla Cavese rea di aver architettato tutto per impedire alla Salernitana di disputare le finali nazionali per la promozione in B. Ma l’inchiesta della FIGC appurò non solo che l’illecito c’era stato ma era stato compiuto da A.L. e V.P., rispettivamente socio e membro del Consiglio Direttivo della Salernitana, che vennero radiati. L’inchiesta federale scoprì anche che la somma per la corruzione era di lire 1500, che furono destinate al fondo assistenziale per i giocatori. La Salernitana non fu ammessa alle finali per la promozione in serie B.

Nella stagione seguente (‘42-43) i rapporti tra Salernitana e Cavese tornarono “amichevoli”, anche grazie al passaggio di Valese (uno dei più grandi giocatori prodotti dal vivaio provinciale) tra le file metelliane. La gara di andata si disputò a Salerno, alla presenza di sua altezza reale Duca di Bergamo, e fu vinta 3-2 dalla Salernitana che passò in vantaggio al 5’ con Coccia (S) su rigore, ma prima l’ex Valese al 17’ e poi Bisotti al ‘38 ribaltarono il risultato che cambio altre due volte nella ripresa grazie ai gol di Coccia (S) e Pallotta (S).

La gara di ritorno a Cava segnò un nuovo successo per la Salernitana che si impose per due reti a uno con una doppietta di Rampini (22’ pt e 35’st), mentre la Cavese era andata in gol al 29’ st con il solito irriducibile Valese.
Gli eventi bellici travolsero tutto e si dovette attendere l’estate del ‘44 per vedere un altro derby nella Coppa della Liberazione. La partita si giocò a Cava e i blu si imposero per 4-1. La gara di ritorno secondo alcune fonti sarebbe stata vinta dalla Salernitana, ma non esistono in merito né risultato né marcatori.
 

33 ANNI DOPO - Dopo quella gara, per ben 33 lunghi anni Salernitana e Cavese non si affrontarono poiché partecipavano a campionati differenti, con i granata più o meno stabilmente in serie C, con diversi campionati in B e uno in A, mentre la Cavese si dibatteva tra serie C, serie D e il calcio dilettantistico. Il tanto atteso rendez vous  avvenne nella stagione ‘77-78 dopo che la Pro Cavese (la particella Pro era stata aggiunta al nome dopo l’acquisizione del titolo dalla Pro Salerno, in Quarta serie) aveva vinto il campionato di serie D. Il derby arrivò alle settima e si disputò al Vestuti davanti a circa novemila persone con incasso record (28.344.500).

La gara iniziò non senza incidenti sulle tribune, dove c’erano numerosi tifosi della Cavese che occupavano la curva nord e la parte nord dei distinti. Al 36’ del primo tempo la Cavese andò in vantaggio con Cassarino. Il pareggio granata al 19’ della ripresa fu realizzato da Tivelli (su rigore) e 9’ più tardi la Salernitana raddoppiò con Ghilardi. Sembrava fatta e in curva Sud ballavano circa 4000 tifosi granata, ma a 6’ dalla fine Scardovi indovinò il varco giusto e ristabilì la parità sul due a due. Ulteriori incidenti si verificarono fuori dallo stadio dove fu organizzata una caccia al cavese.


E purtroppo episodi di violenza caratterizzarono anche la gara di ritorno al Comunale di Cava. La partita - iniziata con il lancio di pesci marci sulla squadra granata - fu vinta in maniera netta (2-0) dalla Cavese (gol di Cassarino al 22’ pt e Moscon 31’ st). Due ultras granata invasero il campo (colpirono Cafaro, portiere della Cavese), mentre il n.12 granata Degli Schiavi prendeva a sua volta dei colpi proibiti. Gara sospesa per circa 5’ poi condotta regolarmente al termine. Nel campionato successivo (riformato in C1) Pro Cavese e Salernitana pareggiano 0-0 sia la gara di andata (Belotti sprecò un calcio di rigore assegnato ai blu) che il match di ritorno. In entrambe le gare si verificarono odiosi incidenti

Sezione: Pillole di Storia / Data: Mar 30 settembre 2025 alle 14:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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