Sicuramente la Salernitana non è retrocessa per questo, nè si può imputare a fattori esterni un biennio horror e ricco di errori e promesse non mantenute. Tuttavia l'organizzazione di un club e la capacità di essere credibili passa anche attraverso la voglia di curare ogni dettaglio e di ergersi a protezione della squadra, della città, della provincia e della tifoseria. Proprio per questo è necessario porre fine, una volta per tutte, ad atteggiamenti infantili, vili e provocatori che rischiano soltanto di fomentare gli animi in un momento già di grandissima tensione per gli sportivi salernitani.

E' virale il video di un "tifoso" del Napoli. Di professione corriere, ma capace di guadagnarsi un po' di popolarità attraverso un comportamento che ha spinto esponenti della tifoseria organizzata a contattare il presidente Milan chiedendo un intervento immediato. Niente di grave o di particolarmente offensivo, ci mancherebbe, ma immortalarsi nel tempio del calcio salernitano mentre si canta "I campioni dell'Italia siamo noi" manifestando una certa gioia per la retrocessione dei granata è un qualcosa che acuisce la rivalità tra Napoli e Salerno. Sentita più su fronte azzurro che granata, a dire il vero, visto che ancora oggi le pagine facebook dedicate alla Bersagliera sono letteralmente invase da supporters partenoopei che ironizzano su quel famoso gol di Dia che è evidentemente pillola ancora indigesta.

Ma altri episodi simili sono capitati anche nel recente passato. "Pisciaiuoli, buona serie C" scriveva qualcuno su Instagram fotografandosi all'Arechi, tutto in prossimità del calcio di inizio di Salernitana-Sampdoria e con un clima di incredibile tensione e rabbia sportiva. Se poi pensiamo che questo personaggio faceva parte della squadra degli steward è ancora più grave e incomprensibile. Da non dimenticare provocazioni simili anche all'interno della sala stampa dopo il derby perso per 0-2 nel novembre del 2023, con battibecchi tra cronisti locali e persone che, pur non autorizzate, stazionavano da quelle parti con il chiaro obiettivo di disturbare chi era lì per svolgere il proprio mestiere.

Tempo fa, invece, ci fu il licenziamento da parte di uno steward che, all'interno dei bagni della tribuna, pensò bene di fare un video in cui offendeva Salerno, la Salernitana e la tifoseria. Milan si indignò e, con l'avallo del patron, chiese una indagine approfondita e il licenziamento di quel personaggio costretto poi a scusarsi a seguito della pioggia di insulti ricevuta sul web.

Lo ribadiamo: sono sfumature e dettagli rispetto alle reali problematiche di casa Salernitana. Ma lo stadio di Salerno non può essere costantemente oggetto di "incursioni", provocazioni e sfottò da parte di chi dice di "non pensarci" e poi è ossessionato dai colori granata al netto di un evento più unico che raro come la vittoria dello scudetto. Del resto, due anni fa, mentre il Napoli si apprestava a vincere il terzo tricolore della storia (meno della Pro Vercelli) si pensò ad intonare il coro "Tornerete in serie B", con tanto di wc granata e magliette bruciate in pubblica piazza. Ci pensò Dia ad ammutolire i 60mila del Maradona, un momento che ha rovinato parzialmente una festa già preparata. E ancora oggi fanno fatica a capire che Salerno gioì perchè quel punto, conquistato in un derby a 5 minuti dalla fine, valse la - quasi - matematica salvezza.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 29 luglio 2025 alle 14:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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