La società ha lanciato pubblicamente il suo appello: "Senza tifosi non si vince, mettiamo da parte il passato". La sensazione, però, è che la piazza sia ancora molto fredda. Ieri c'era tanta gente a cantare e a divertirsi sventolando con orgoglio vessilli granata, ma non sono mancati striscioni e messaggi chiari all'indirizzo della proprietà. Un coro contro Iervolino, poi uno striscione che ha fatto il giro del web: "Anni di chiacchiere, responsabilità evidenti, due retrocessioni: o vincete il campionato o fuori dai...".

Insomma, la gente ha abdicato rispetto alla possibilità di fare una maxi contestazione in città dopo il doppio salto all'indietro, in un certo senso è disposta a tendere la mano alla società in presenza di un progetto serio, ma allo stesso tempo lancia un messaggio chiarissimo. Il tempo dei 18-20mila in casa a prescindere è finito, il credito è scaduto e Iervolino dovrà mettere mano al portafoglio per aggiungere alla rosa quei 7-8 calciatori che mancano come il pane e che Raffaele ha invocato in conferenza stampa chiedendo di "prendere gente che possa alzare il livello per raggiungere l'obiettivo prefissato, spero quanto prima di avere un organico completo all'80%".

Pagano, in merito, ha ripetuto uno dei tormentoni ricorrenti di queste stagioni: "Una società del genere ci dà la possibilità di agire in un contesto in cui il budget è illimitato. Questo però non significa fare spese pazze. Ci vuole equilibrio, la sostenibilità è il fulcro del progetto di ripartenza che si baserà anche su infrastrutture e settore giovanile. Oltre alle entrate ci saranno anche le uscite, faremo tutto con serenità perchè il mercato chiude il 30 agosto e c'è tempo e modo per concludere le varie operazioni".

Il timore, però, è che effettivamente le entrate saranno direttamente proporzionali alle uscite, non si spiegherebbe altrimenti la mancata ufficializzazione degli ingaggi di Liguori e Knezovic legata alla partenza di Bradaric e all'ennesimo stipendio risparmiato. Una strategia che fa arrabbiare i tifosi, ma che è frutto della volontà della società di non emettere quella fideiussione che sarebbe obbligatoria se, entro il 31 luglio, non si abbassasse il monte ingaggi che è decisamente sproporzionato per la C.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 28 luglio 2025 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
vedi letture
Print