La Salernitana si prepara alla ripresa dopo la sosta per le nazionali, con la gara contro la Lazio in programma sabato pomeriggio alle 15. Bisognerà ripartire per lo meno dallo spirito del primo tempo col Sassuolo, ma occorrerà evitare i cali di concentrazione capitati sovente in questa prima parte di campionato. 

Tra le varie difficoltà incontrate quest'anno, c'è stata una difficile e lenta integrazione dei tanti volti nuovi, sbarcati in granata gli ultimi giorni di mercato senza aver svolto la preparazione coi compagni. Da non sottovalutare inoltre, in merito all'integrazione, il fattore lingua, essendo i granata la squadra più multietnica del torneo, fattore che ha certamente rallentato l'ambientamento e l'assimilazione dei dettami tattici del mister.

I granata ora possono vantare in rosa giocatori provenienti da ben sedici nazioni diverse: oltre ai tanti italiani, la Bersagliera un messicano (Ochoa), uno slovacco (Gyomber), un austriaco (Daniliuc), un croato (Bradaric), tre francesi (Costil, Sambia e Tchaouna), due norvegesi (Bohinen e Botheim), due argentini (Fazio e Martegani), un polacco (Legowski), due senegalesi (Mamadou Coulibaly e Dia), un maliano (Lassana Coulibaly), un cipriota (Kastanos), un tunisino (Bronn), due nigeriani (Ikwuemesi e Simy) e un giamaicano (Stewart). Tante culture, tante lingue, ma un unico comune denominatore: lottare fino alla fine per salvare la Salernitana. 

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 21 novembre 2023 alle 08:00
Autore: Valerio Vicinanza
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