Tutta la verità sulla trattativa Casasola: altro che "gioco al rialzo"...

Con il passare delle ore emergono ulteriori retroscena relativi al rallentamento della trattativa per portare a Salerno Tiago Casasola. Secondo indiscrezioni raccolte dal direttore di TuttoSalernitana Luca Esposito, l'operazione era praticamente conclusa e c'era accordo su tutto. In barba a descrizioni fantasiose che parlavano del ripensamento del giocatore, l'ex esterno di Perugia e Trapani aveva dato piena disponibilità a firmare un biennale a cifre più basse di quelle percepite a Terni. Un gesto utile proprio a dimostrare l'attaccamento alla maglia e la voglia di ripartire da una piazza che è nel suo cuore.

E ieri doveva essere il giorno della fumata bianca, come testimoniato dall'incontro tra il direttore sportivo Daniele Faggiano e il suo entourage, con visite mediche programmate per oggi e il suo nome già inserito nella lista dei convocati per il ritiro. Sul più bello, però, sarebbe stata la società a stoppare alcune operazioni in entrata chiedendo al ds di sfoltire la rosa e abbassare il monte ingaggi. 

Casasola, che da una settimana sta aspettando la chiamata per arrivare in città e mettersi a disposizione, ha preso atto di questo rallentamento e l'agente, legittimamente, ha iniziato a guardarsi intorno a caccia di eventuali destinazioni altrettanto gradite. In C il difensore ha mercato e non farebbe fatica a trovare squadra. Per Casasola la priorità resta la Salernitana: nessun gioco a rialzo nè strategia furba da parte del procuratore. Tocca dunque al club dimostrare di volere per davvero un calciatore che, in C, può fare la differenza e dare un grosso contributo alla causa.

L'auspicio è che non si ripetano gli errori del passato, con il "prima cedere" che ha costretto i dirigenti a lavorare in condizioni difficili e senza quella piena autonomia che va riconosciuta senza se e senza ma a Faggiano. Oggi giornata decisiva: quando mancano 5 giorni all'inizio del ritiro sono stati ufficializzati soltanto tre innesti e la promessa fu quella di andare a Cascia con l'80% della rosa al completo.