E alla fine si decide...di non decidere. Nonostante la sonora sconfitta maturata a Reggio Emilia e una classifica che inizia ad essere preoccupante, tutto resta invariato. Il presidente Iervolino, pur ammettendo che "è suonato un campanello d'allarme, prima pensavo fosse una squadra veramente forte mentre ora mi tremano le gambe e avrò l'obbligo morale di intervenire se non dovessimo invertire la rotta", ribadisce a chiare lettere che l'obiettivo della Salernitana è finire tra le prime dieci. Dal canto suo il direttore sportivo Morgan De Sanctis difende a spada tratta il suo lavoro e ha chiesto chiarimenti allo staff tecnico dopo un attacco nemmeno tanto velato in diretta tv, mentre Nicola resta al suo posto con la consapevolezza di giocarsi tutto nella gara più importante della sua gestione dopo quella del 22 maggio.
Tanto rumore per nulla, verrebbe da dire. E la fiducia a termine rischia di sortire quell'effetto boomerang che renderebbe sportivamente parlando drammatica la situazione se non si battessero gli scaligeri degli ex Verdi e Djuric. Due giocatori, tanto per aprire una parentesi e farci del male, che potevano essere ancora utilissimi alla causa e che sarebbero costati diversi milioni in meno rispetto ai vari Botheim, Valencia, Sambia e Bradaric che restano, ad oggi, oggetti misteriosi elogiati solo da chi li ha portati a Salerno. Il peccato originale è sempre lo stesso, lo ribadiamo a costo di risultare ripetitivi: la divergenza sugli obiettivi. E se la proprietà ritiene davvero che questa squadra possa ambire alla zona sinistra della classifica, non può che riflettere su un allenatore ottimo da subentrante ma spesso licenziato quando ha avuto la possibilità di partire dall'inizio. I numeri, d'altronde, sono impietosi ed è un dato oggettivo che Nicola abbia vinto una sola partita nelle ultime 13 ufficiali e appena 5 da quando, a inizio febbraio, ha ereditato il timone sostituendo Colantuono. Se, invece, gli obiettivi sbandierati in modo anche un po' spavaldo ("Se la Juventus vuole la rigiochiamo anche subito, daremo spettacolo e ci riprenderemo i punti persi", tanto per fare un esempio recente) sono stati ridimensionati, sarebbe opportuno mettere in discussione anche il direttore sportivo. Iervolino è un imprenditore troppo intelligente per non rendersi conto che ha speso 40 milioni per giocatori, ad oggi, non pervenuti e con lacune in organico stranamente non colmate.
Non si può affrontare la serie A con 5 centrocampisti, senza un vice Bohinen e senza un elemento di quantità che si alterni a Lassana Coulibaly. Così come non si può pensare di rinforzare una difesa reduce da un'annata disastrosa con tre giovani di belle speranze. Daniliuc sarà pure valido e di prospettiva, ma da quando è stato chiamato in causa la Salernitana ha subito 11 reti, appena due nelle prime quattro gare con Gyomber titolare. E se si arriva a rimpiangere Fazio e il portiere è il migliore in campo dopo uno 0-5, è evidente che qualcosa non funzioni. Per non parlare delle corsie esterne, laddove Zortea e Ranieri sarebbero serviti più del pane e, comunque, più di Sambia e Bradaric. Mazzocchi e Candreva prima o poi avranno bisogno di rifiatare, le alternative sembrano di tre spanne inferiori e anche per questo Nicola non potrà cambiare granché neppure domenica prossima. E infine il rischio di bruciare i giocatori della rosa. Di Gyomber abbiamo detto, Kastanos non renderà mai se viene impiegato fuori ruolo e part-time, Bonazzoli è stato voluto fortemente dal presidente eppure viene tenuto in panchina anche quando Dia e Piatek non si allenano causa nazionale. Un caos, insomma. E, assodati i rapporti ormai freddi tra dirigenza e staff tecnico, c'è la paura che nemmeno un successo col Verona sistemerebbe le cose. Intanto, però, sarebbe importante vincerla. Dopo l'Hellas (a proposito, come sarebbe bello fare uno scherzetto a Cioffi), ci saranno le trasferte con Inter, Lazio, Fiorentina e Monza inframezzate da altri due scontri diretti interni con Spezia e Cremonese in uno stadio che si spera venga gremito e non svuotato con una politica di prezzi che, in vista di domenica, riteniamo incomprensibile. Per evitare problemi e non arrivare alla lunga sosta con l'acqua alla gola, occorrono una decina di punti. Ipotesi contrarie non vogliamo nemmeno prenderle in considerazione.
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