Si gioca Salernitana-Cavese e forse ci si rende conto per davvero di quali contraccolpi sportivi abbia lasciato in eredità il biennio peggiore della storia granata. Ridare fiato a realtà della provincia che fino a poco tempo fa potevano vederci col binocolo e che oggi si possono permettere anche il lusso di "sfottere" è un'altra sconfitta da aggiungere al lungo elenco di questa gestione societaria che ha commentato il doppio salto all'indietro con una preoccupante naturalezza. 

Non ce ne voglia nessuno tra i tifosi della Cavese (anzi, siamo contrari al divieto di trasferta e ribadiamo la nostra solidarietà), ma questo derby è stato cerchiato in rosso solo da loro, visto che Salerno ha assaporato palcoscenici diversi e sogna di tornare dove merita lasciando ad altre realtà questo tipo di scontri tra corregionali che vedono l'Arechi come il punto più alto della propria storia definendosi "senza provincia" salvo poi dimenticare che, anche nella provincia Nord, ci sono tantissimi tifosi di fede granata che, per una serie di decisioni opinabili, non potranno essere presenti domenica pomeriggio.

In attesa che la società capisca che in C bisogna essere solo di passaggio e lanciando un appello al buonsenso affinché sia soltanto una festa dello sport senza malintenzionati che turbino la serenità collettiva in un pomeriggio che vedrà 500 giovanissimi nei distinti, allarghiamo il discorso sulla proprietà alla qualità della rosa a disposizione. Lo diciamo senza giri di parole, come sempre: basta con la storiella della "Salernitana che ha due squadre" raccontata dalle avversarie con il chiaro obiettivo di mettere le mani avanti. L'organico, allestito in ritardo e al risparmio, non è profondo nè competitivo - sulla carta - per vincere il girone più difficile in assoluto.

Le analisi devono essere fredde e non dipendere dai risultati, dalla classifica, dai dettati dall'alto o dalla speranza di avere la "soffiata". La difesa balla e non ha le caratteristiche che richiede il gioco di Raffaele, a centrocampo De Boer sarà out per oltre un mese e il mister dovrà adattare un quinto come mezzala perchè si ritroverà con soli tre mediani a disposizione più un Primavera del  Sassuolo. Solo l'attacco convince al 100%, pur con un Ferrari ancora non al top della forma e Liguori ko per infortunio frutto anche dell'obbligo di restare in albergo in attesa che partisse qualcuno e si abbassasse il monte ingaggi.

Intendiamoci: esultiamo tutti come matti quando la Salernitana segna, sosterremo sempre questi giocatori che stanno onorando la maglia mettendoci il cuore e palesando una voglia incredibile di vincere a Salerno e di vivere l'avventura in simbiosi con la gente, apprezziamo Raffaele che non si fa condizionare dalle pressioni e da critiche ingenerose e che è riuscito a dare un gioco che è merce rara in C pur con un gruppo totalmente rinnovato e composto da uomini, come Faggiano aveva promesso. Ma non è nè una corazzata, nè un squadra...con due squadre. Se ne dovrà mangiare di pane duro per farsi "perdonare" due anni e mezzo con tanti incassi e investimenti differenti rispetto a quelli prospettati nel 2022. Quando si organizzava il pullman per San Siro, non il 4 per Cava dei Tirreni...

Sezione: Editoriale / Data: Gio 02 ottobre 2025 alle 00:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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