La Salernitana è una delle squadre più longeve del calcio italiano. Una squadra sempre presente nei campionati professionistici a parte l'intermezzo del 2011/2012 in Serie D con la denominazione di Salerno Calcio. Una squadra che ha 106 anni di storia, una storia fatta di tante cadute e amarezze ma anche di grandi imprese quasi miracolose. Nata nel 1919, all'inizio la squadra di Salerno giocava con la maglia biancoceleste prima di passare al granata nel periodo della seconda guerra mondiale, grazie allo sbarco degli alleati sulle spiagge di Salerno e al colore delle loro maglie bagnate che assumevano quel colore rosso scuro tendente al marrone, granata appunto.

Poi è arrivato il simbolo dell'ippocampo, grazie a Gabriele D'Alma, pittore e professore salernitano che aveva notato questo animaletto impigliato in una delle reti dei pescatori che si dimenava cercando di liberarsi, simbolo di caparbietà e di voglia di libertà e di non mollare mai. Il primo momento degno di nota arriva nel 1937/1938 con la promozione in Serie B della squadra allenata dall'ungherese Hirzer. Dopo la seconda guerra mondiale sulla panchina granata c'è Gipo Viani, con lui nasce tra l'altro anche il Vianema, un modo di giocare che rivoluzionerà il calcio italiani negli anni a seguire, quello del catenaccio all'italiana. I campani arrivano per la prima volta in Serie A nel 1947/48 ma subito retrocede in cadetteria. In B ci rimane per un decennio prima di scendere in C.

La B viene agguantata poi soltanto nel 1966 prima di tornare subito in terza serie. Seguono anni di grandi delusioni in Serie C con la suqadra che non riesce mai a conquistare la promozione ma evita sempre anche la retrocessione in C2 o Serie D. Nel 1990 la svolta grazie al presidente-tifoso Peppino Soglia e al grande capitano Agostino Di Bartolomei, che sceglie la Salernitana in Serie C dopo la grande carriera tra Milan e Roma, con cui vinse anche uno scudetto da capitano. È l'inizio dei favolosi anni '90 con Delio Rossi e il nuovo presidente Aliberti, che portano la squadra fino alla Serie A, che mancava dopo 50 anni. La Salernitana retrocesse subito in B per un solo punto e dopo l'ultima partita nel viaggio di ritorno persero la vita quattro giovani tifosi, una ferita sempre aperta nella memoria di tutta la città di Salerno. Nel primo decennio del nuovo millennio arrivano alcune soddisfazioni ma anche due cocenti fallimenti. Il primo nel 2005 che costringe la squadra campana (salvatasi sul campo in B) a ripartire dalla C grazie al Lodo Petrucci e poi nel 2011. Nel mezzo la vittoria del campionato di Serie C del 2007 grazie ai gol di Arturo Di Napoli.

Nel 2011 arrivano Lotito e Mezzaroma, la Salernitana partecipa per la prima e unica volta ad un campionato dilettantistico ma ne esce al primo colpo salendo in C2 e poi subito in C1. Nel 2021 arriva una nuova impresa, la promozione in Serie A grazie alla truppa di Castori, meno quotata di tante altre compagini più forti come il Monza di Berlusconi. In A però Lotito deve lasciare il timone, arriva Iervolino che conquista prima due storiche salvezze in massima serie e poi una caduta fragorosa dalla A alla C. Una storia da montagne russe per la Salernitana, che ha visto grandi campioni del calcio italiano e internazionale indossare la maglia granata, da Pierino Prati ad Agostino Di Bartolomei, da Franck Ribery ad Antonio Candreva e Memo Ochoa, passando per Gennaro Gattuso e Pasquale Mazzocchi (primo calciatore della Salernitana ad aver indossato la maglia della nazionale italiana) e tanti altri. Una storia ultracentenaria di una squadra sempre esistita da 106 anni...

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 15 novembre 2025 alle 16:00
Autore: Lorenzo Portanova
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Caporedattore dal 2023
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