Avremmo potuto scrivere le dichiarazioni di Davide Nicola ancor prima di averle ascoltate. Eravamo assolutamente certi avrebbe parlato di progressi, passi in avanti, atteggiamento ritrovato, aggrappandosi finanche ad un palo arrivato al 90' dopo un secondo tempo senza mordente stile Atalanta e su un regalo dei centrali difensivi avversari. La verità è che, al netto di un risultato apparentemente onorevole dopo la figuraccia in terra bergamasca, il Napoli ha abbassato i ritmi senza affondare una volta chiuso virtualmente il match e questo consentirà allo staff tecnico di nascondere ancora gli errori di una gestione fallimentare. Ora è finito anche il ritornello del +9: purtroppo la classifica inizia a essere preoccupante e c'è matematicamente il rischio di andare a Verona tra due settimane addirittura con il rischio di subire il sorpasso ad opera di una squadra che sembrava anni luce distante dalla Salernitana. Il vero errore è quello di non aver esonerato Nicola dopo Firenze e Monza sfruttando in pieno i due mesi di sosta per far lavorare il nuovo allenatore e per lavorare oculatamente sul mercato confrontandosi con il subentrante. Nicola non andava richiamato, la gestione confusionaria di questa settimana - da qualcuno spacciata per passo indietro da apprezzare - gli ha permesso di tornare in sella soprattutto perchè non ci sono stati mister che hanno accettato le condizioni della proprietà. Una proprietà che certo non ha speso 40 milioni (incassando tanto, va detto) per ritrovarsi a vincere 4 partite su 19 e ad essere la peggior difesa del campionato.

Stavolta non sono bastate letterine strappalacrime o conferenze piene di belle parole. La gente si aspetta i fatti e l'intelligente striscione della curva Sud è il primo, chiaro messaggio indirizzato direttamente al presidente. Chiamato ora ad allargare i cordoni della borsa per mettere a disposizione di De Sanctis le risorse necessarie per prendere un forte difensore centrale oltre Troost-Ekong, un centrocampista di livello, un alter ego di Mazzocchi, un esterno sinistro (Bradaric male, che errore non riconfermare un Ranieri che è stato proposto e tornerebbe di corsa), un elemento in grado di saltare l'uomo e un attaccante, visto che Piatek, Bonazzoli e Botheim fanno sei gol in tre ed è troppo poco. Si vada su certezze e non su giovani di prospettiva o che arrivano dalla B inglese. Magari dando fiducia a chi è stato inspiegabilmente accantonato. Oggi Nicola ha "scaricato" Kastanos dopo aver garantito la permanenza, lo ha fatto intendere in conferenza stampa e questo non va bene. Iervolino tuteli i suoi investimenti memore dell'errore fatto con Djuric, Ranieri, Zortea, Verdi, Ruggeri. Lasciati partire su indicazione di Nicola e poi rimpianti e inseguiti di nuovo in inverno. Per risollevare l'umore di un gruppo senza anima e che, nelle ultime gare, non ha onorato la maglia non si può tenere in disparte chi, l'anno scorso, ci metteva la faccia e dava una mano in epoca di trust, trustee e possibili fallimenti. Il patron ha investito su questo ragazzo ed è assurdo che a tutti venga data una possibilità tranne che a lui e a Bohinen. Che forse è stato dipinto frettolosamente come un fuoriclasse, ma che non può non essere in grado di fare mezz'ora visto questo Vilhena.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 22 gennaio 2023 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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