La storia si ripete, perché è vero che dal passato non si impara niente. Più o meno un anno fa non c'era stato neppure il tempo di festeggiare la promozione in A che iniziavano i problemi legati al passaggio di proprietà del club, oggi non c'è neppure il tempo di gioie per una salvezza sofferta ma raggiunta... che iniziano le cadute di stile e le problematiche legate alla querelle Danilo Iervolino-Walter Sabatini. Che a me ha già onestamente stufato. 
Oltre che delusa. Perché non occorre sempre fare piazzate e sceneggiate se i rapporti tra persone non proseguono, per il semplice rispetto di quello che c'è stato. Scomodo un campano doc, Massimo Troisi, per far capire cosa intendo (seppur il paragone sia estremizzato). Il compianto attore, parlando di rapporti amorosi che terminano, si espresse così: "“Quando si smette di amare, in genere non si ha la pazienza di aspettare che finisca bene. Si cerca la strada più breve: la rottura, la sofferenza. Invece ci vuole lo stesso impegno e la stessa intensità dell’inizio, bisogna superare gli egoismi, vivere questo momento con la stessa passione, far sentire alla persona lasciata tutto il bene che c’è stato: ci vuole amore per chiudere una storia". Ecco, sostituiamo il verbo amare con qualcosa di più soft. Voglio però estendere queste parole a un qualsiasi rapporto, amichevole, lavorativo, e qualunque cosa vi venga in mente. E lo ripeto, è un concetto secondo me da attuare per il rispetto di quello che è stato.
Sabatini ha sicuramente commesso degli errori, ma ha portato a termine una missione, mettendoci la faccia e alle volte facendo anche da scudo a chi di calcio - per banale questione di anni di esperienza - ne masticava meno di lui. Non voglio entrare nella questione tra le parti, né tantomeno addentrarmi sul complesso e controverso discorso delle commissioni ai procuratori, ma davvero solo sul basilare concetto di rispetto dell'altro. 
"Adesso leggo che si sente da Champions League, vedremo dove andrà: non sa nemmeno far funzionare un computer o mandare una mail": una frase così è davvero troppo. Le offese, implicite ed esplicite, non vanno mai accettate, men che meno se le stesse vengono proferite non a quattr'occhi ma attraverso uno dei maggiori quotidiani sportivi nazionali. Quotidiani dove si è letta anche la frase, relativa a Cavani, "se io voglio un giocatore, lo compro. Mica poteva bocciare lui un mio acquisto": a che serve un direttore sportivo se il mercato lo fa il Presidente.
Per contro, Sabatini vuol trascinare Iervolino in tribunale. Giusto o non giusto che sia, altre tensioni (indirette?) su un club che invece aveva solo bisogno di ripartire con la massima serenità. Ho da sempre chiesto di chiarire la programmazione, sulla quale ho ancora dubbi... ora però chiedo anche tranquillità. Una delle componenti essenziali per poter programmare; la stagione sì, ma anche un futuro almeno a medio termine.

A cura di Claudia Marrone, redattrice di Tuttomercatoweb

Sezione: Editoriale / Data: Mer 08 giugno 2022 alle 00:00
Autore: Lorenzo Portanova
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