Smentite a parte, il mercato della Salernitana in Italia è più che complicato. Semplice coincidenza rispetto all'allontamento di Walter Sabatini ed alla presa di posizione distante dal mondo fee e agenti? Chi può dirlo, sta di fatto che oggi in Italia la Salernitana ha più di una difficoltà a fare mercato, nonostante goda di una posizione e di un prestigio nettamente superiore a quello dello scorso anno. Finora quattro acquisti, compreso Pirola, di cui due provenienti dal mercato estero (Botheim a parametro zero e Valencia), uno all'interno di uno scambio su cessione di Ederson (Lovato) e Pirola, ancora non ufficiale. Ed il resto? Il resto tanti no e tante porte in faccia e semichiuse, da Thorsby che preferisce la Bundesliga, Bonazzoli ancora non convinto della proposta contrattuale, Djuricic, svincolato anch'egli ma non ancora certo del suo futuro ed una marea infinita di nomi accostati, sondati, richiesti ma non conclusi. I vari Okoli, Ranocchia, Verdi e compagnia potrebbero andare a buon fine si, cosi come Bonazzoli, ma quanta fatica! 

Ed allora vai con il mercato estero: Bradaric ed il mercato francese (si vedano Sambia, Yazici, Dia, Lihadji), quello inglese con Massengo, Potter, Johnsson e Breton Diaz ed infine l'esotico sudamerica con i vari Torres, Martinelli, Nunez, Perea e Piton nella speranza di scoprire il nuovo Ederson e non la versione meno ingombrante di Mikael. Tanti nomi, quasi tutti sconosciuti e tanto timore tra tifosi ed addetti ai lavori. Si perchè lo spauracchio del Venezia, la multinazionale guidata dal duo Zanetti-Soncin e naufragata in serie B all'ultimo posto in classifica è forte e presente. Si perchè si trova difficoltà anche a riportare Bonazzoli e Verdi a Salerno, cosi come a convincere i giovani Okoli, Ranocchia e Afena Gyan. Tanto fumo e, finora, poco arrosto, anche se di buona qualità. Botheim potrebbe rivelarsi il vero crack del mercato granata, Lovato è di sicuro affidamento, Pirola una valida alternativa. Manca ancora tanto nel cantiere aperto Salernitana: un difensore, tre esterni (a lordo di Bradaric), un centrocampista di qualità, uno o due giocatori offensivi: tanto ancora da fare per De Sanctis, impegnato soprattutto a sfoltire l'enorme rosa che si è ritrovato, non con poche difficoltà. Intanto il tempo passa e Nicola oggi è stato costretto ad affrontare lo Shalke con Capezzi, Jaroszynski e Krsitoffersen. Insomma non proprio l'inizio che il tecnico, e i tifosi, si aspettavano. Diamo tempo a De Sanctis di lavorare, lo stiamo dicendo dall'inizio, ma siamo già a metà luglio ed il campionato inizia tra un mese esatto, non tra due mesi come negli anni scorsi.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 14 luglio 2022 alle 00:00
Autore: Roberto Sarrocco
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