"Chi ben comincia è a metà dell'opera", recita un noto proverbio, quanto mai calzante nel caso della Salernitana. Un miglior avvio di stagione a Salerno era davvero difficile da immaginare solo qualche mese fa, quando l'addio di Sabatini aveva gettato nello sconforto tanti sostenitori granata. Oggi la Bersagliera può non solo pienamente soddisfatta del mercato condotto, ma anche della posizione in classifica, con 5 punti dopo le prime quattro partite che rappresenta il record assoluto del club in Serie A.

Fermo restando che la qualità del mercato può essere stabilito soltanto dal verdetto del campo, il lavoro di Morgan De Sanctis, alla prima esperienza da direttore sportivo, può essere promosso a pieni voti. La squadra ha cambiato tanto, tantissimo e non era certo facile rimpiazzare giocatori del calibro di Verdi, Djuric e Ederson che hanno salutato i colori granata. L'ex portiere ha saputo battere in lungo e in largo le strade del mercato, lavorando incessantemente e sotto traccia per mesi e intessendo una fittissima rete di contatti in giro per l'Europa e non solo. Come già lodato in passato, a De Sanctis va il merito di essere uscito dal rassicurante "recinto di casa", cercando interlocutori di livello internazionale con cui trattare. Dal Villareal, al Lille, dall'Espanyol all'Hertha Berlino, contrattazioni che hanno portato a Salerno fior di giocatori. La Salernitana è stata capace di farsi valere anche a livello continentale, superando lo stagnante provincialismo che aveva contraddistinto il mercato degli anni passati.

Tanti volti nuovi e soprattutto giovani, questa la sfida lanciata dalla società di via Allende. Iervolino non ha badato a spese, elargendo quasi 50 milioni di euro, una cifra da brividi, mentre De Sanctis e Migliaccio hanno dimostrato ottime doti di scouting andando a pescare prospetti invitanti da lanciare e valorizzare come già fatto in passato con Ederson, una delle maggiori plusvalenze del club. I vari Lovato, Botheim, Vilhena, Bradaric e Maggiore sono giocatori che vantano già una certa esperienza, ma che ambiscono ad esplodere in maglia granata. Il mercato si è poi concluso con la proverbiale "ciliegina sulla torta" rappresentata da Piatek, un attaccante che, se ritrovato, è capace di garantire la doppia cifra. 

Nel frattempo sul campo la Salernitana di Nicola sta facendo la voce grossa. Una vittoria, due pareggi e un ko contro la Roma in una partita giocata comunque a viso aperto. Aldilà dei numeri, che rappresentano il miglior avvio di sempre nella massima serie, quello che ha impressionato di più è il gioco espresso dalla squadra. Nonostante l'organico sia stato ristrutturato a fondo e quasi rivoluzionato, i giocatori sono sembrati giocare insieme da tempo, dimostrando un affiatamento difficilmente preventivabile. Tutto merito del tecnico, che sa farsi seguire dai suoi giocatori e sa predicare calcio. In un campionato sempre più tattico, la squadra granata è parsa una delle più belle da guardare. Un esempio lampante il 4-0 contro la Samp, ma anche a Bologna e Udine la Salernitana ha proposto sprazzi di bel gioco. Calcio propositivo, tanta intensità, palleggio veloce e ricerca costante della profondità, queste le prerogative del gioco spumeggiante di queste prime giornate. 

Siamo solo all'inizio e il campionato si preannuncia più probante che mai, specialmente considerando il Mondiale, ed è necessario mantenere i piedi per terra perché le avversarie, pur annaspando, venderanno cara la pelle. Il Monza è partito malissimo, ma ha un organico importante, la stessa Cremonese pur con un magro bottino ha espresso nelle prime giornate un buon calcio. La scorsa stagione della Salernitana ha insegnato, insomma, che ogni pronostico iniziale può essere sovvertito: nessuno, a inizio anno, avrebbe dato i granata salvi e il Cagliari in B, eppure il calcio è riuscito (per nostra fortuna) a sorprenderci ancora. Pur con tutte le cautele necessarie è comunque importante godersi questo momento magico a ventiquattro ore dalla sfida all'Empoli. Il patron Iervolino non vuole sentir parlare di salvezza e la piazza ha voglia di sognare perché, mai come questa volta, ci sono tutte le premesse per potersi divertire. 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 04 settembre 2022 alle 00:00
Autore: Valerio Vicinanza
vedi letture
Print