Decima sconfitta su quindici gare casalinghe disputate. Un ko, quello con il Lecce, che, seppur del tutto ininfluente per una classifica che condanna la Salernitana, non può essere accettata e che mortifica ulteriormente una tifoseria ancora una volta encomiabile. Oltre 15mila cuori granata ad assisterà all'ennesima presa in giro.

La settimana che ha preceduto la gara è stata però già tutta un programma. Un continuo j'accuse da parte di tutti, un continuo scarica-barile di responsabilità su qualcun altro. Il primo a muovere imputazioni è stato il patron Iervolino, che, in un'intervista al Corriere, ha distribuito colpe in sequenza a Sousa, De Sanctis e Sabatini. Tutti colpevoli, insomma, meno che lui, il numero uno del club. Alle parole del presidente granata hanno fatto seguito quelle in conferenza stampa di Liverani, che ha parlato in modo molto critico lasciando intendere la presenza di problematiche serie nel gruppo granata e di dinamiche sfavorevoli nello spogliatoio. Una condizione evidentemente insormontabile per chi, seppur in pochissimo tempo a disposizione, non è stato capace nemmeno di sollecitare l'orgoglio della squadra.

Puntare il dito senza mai fare autocritica, usare il tu in luogo del noi. Una situazione che spiega bene la totale scollatura tra tutte le componenti, a partire dai giocatori, finendo col presidente, passando a vario titolo per allenatori e dirigenti, probabilmente la causa primaria di una simile debacle. 

Insomma, abbiamo perso tutti su tutti i fronti. Gli unici a salvarsi sono i tifosi, o per lo meno la parte sana nonché maggioritaria del tifo salernitano, che attende ancora spiegazioni valide per un'annata così meschina. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 18 marzo 2024 alle 00:00
Autore: Valerio Vicinanza
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